DEERHOOF – ‘Actually, You Can’ cover album“Actually, You Can” è l’album dei Deerhoof uscito il 22 ottobre via Joyful Noise, a qualche mese dal recente “Sandwich EP” e a circa un anno da “Future Teenage Cave Artist”. Nella nota stampa scritta da Sadie Dupuis (Speedy Ortiz e Sad13) il lavoro è descritto come «un disco di un genere strabordante che utilizza la vivacità del technicolor e la muscolosità arpeggiata per offrire uno shock vitale contro la purgatoria presa del capitalismo».

Ad anticipare l’album, “Department of Corrections” (accompagnato dal relativo video animato in stop motion, diretto da Jess Joy), singolo che rilegge le morbidezze delle ultime uscite della band attraverso spigoli à la “Milk Man”, tra matematici pestoni dal tiro garage, incroci distorti dal sapore barocco e sfasamenti progressivi. A questo è seguito “Plant Thief” (accompagnato dal video animato di Molly Fairhurst), tirato pop noise dalla melodia trascinate, con tanto di incroci di chitarre discordanti ed esplosioni rumoriste, anch’esso a riattualizzare gli storici marchi di fabbrica della band.

In realtà questo è il terzo disco dei Deerhoof pubblicato in poco più di un anno. Nelle stesse parole della band, è il loro album “Baroque-gone-DIY”, e ci vuole l’abilità di Satomi Matsuzaki, Ed Rodriguez, John Dieterich e Greg Saunier di creare pastiche esagerati, mescolando pezzi diversi e contrastanti di cultura alta e popolare, al punto più pregevole. Cercano di interpolare ‘un’aria di Händel, un saggio di Maya Angelou e un’omelia cattolica in cui Cristo discende nell’inferno per liberare le sue anime prigioniere’, come nell’apertura “Be Unbarred, O Ye Gates of Hell”; in “Scarcity is Manufactured”, rendono omaggio al compianto Ritchie Valens con una versione di “La Bamba” che è stata trasformata in un inno dell’orgoglio messicano dal chitarrista Ed Rodriguez.

Lo sghembo psychopop di “Department of Corrections” caratterizzato da una ritmica esagerata e senza freni e da una melodia che sale e scende, quasi impossibile da seguire, ci dimostra, una volta di più, come siano ironici e in grado di non prendersi sul serio.

Durante le nove tracce dell’LP, percussioni pesanti e chitarre distorte suonano incessantemente, creando una nuvola sonora sulla voce eterea di Matsuzaki in quello che chiamano, sempre nel loro stile inimitabile, “rococo garage”, che deve essere la migliore definizione della loro cifra stilistica finora. La chiusura è affidata a “Divine comedy”, pezzo di connotazione estremamente pop, capace di far convivere il funky e un chitarrismo di difficile intelligibilità.

Con “Actually, You Can”, i Deerhoof confermano la loro magistrale capacità di creare nuovi mondi, sia sonori che verbali!!!


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