CANDLESNUFFER: “Eggs From A Vanished Chest” cover albumCandlesnuffer è il progetto del musicista e artista del suono australiano David Michael Brown. È tornato con un nuovo album intitolato “Eggs from Vanished Chest” che è stato dato alle stampe dalla Room40. Secondo il comunicato stampa, il lavoro è nato da un processo di registrazione supervisionato da Myles Mumford. L’autore non si è dato istruzioni ma, come era suo desiderio, ho permesso alle uscite sonore di seguire la loro volontà.

Le tracce sono in gran parte improvvisazioni eseguite su una chitarra tenore con corde lente con elaborazione elettronica “in the moment” inviata tramite una serie di pedali. Sono state utilizzate preparazioni strumentali occasionali progettate per interferire con le stringhe e le correnti elettriche. Utensili aggiuntivi; motorizzati, risonanti e non, sono stati messi in gioco anche attorno alle corde e al pickup. Oltre a questi metodi, mentre improvvisava, Myles ha abbellito delicatamente l’ambiente atmosferico.

Dove queste canzoni sono apparentemente esibizioni da solista, in tutte le altre registrazioni delle sessioni di “Eggs” (ancora per vedere la luce del giorno) il produttore ha giocato un ruolo più diretto con la sua colorazione atmosferica, generazioni sonore e trasformazioni, vomitando un altro flusso sonoro la cui uguaglianza ha trasformato i risultati in una vera collaborazione a due vie.

L’utilizzo di preparazioni strumentali insieme a numerosi altri piccoli utensili, impiegati sul corpo risonante della chitarra semiacustica e delle sue corde, continua la gestazione e lo sviluppo, nel corso di un paio di decenni, di una serie di estese tecniche strumentali impiegate continuamente in assolo e vari raggruppamenti di ensemble. Sebbene queste tecniche estese si siano trasformate e si siano modificate per tutta la durata, una premessa centrale è rimasta forte, ovvero lo sviluppo di una gamma di minuscoli suoni acustici ampliata attraverso l’uso del microfono e l’amplificazione. Suoni formulati per abbinare la forza e la potenza di toni e volumi orientati al ‘Rock’.

Se volessimo usare un unico termine per descrivere questa opera non mi viene in mente altro che ‘libertà’, che non vuol dire casualità o caos, ma la definizione di uno spazio e la sua disciplinata investigazione.

C’è grande concentrazione da parte dei musicisti, ma anche si avverte il piacere di suonare e di creare qualcosa che possa essere goduto pure dall’ascoltatore!!!


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