BRUCE SPRINGSTEEN – ‘Only The Strong Survive’ cover albumDato quanto Bruce Springsteen abbia attinto pesantemente all’R&B nel corso della propria carriera, un album dedicato al genere, come “Only the Strong Survive”, sembra in qualche modo inevitabile.

Molte di queste canzoni non sono state scritte dagli artisti che le hanno cantate, quindi il disco continua una catena di reinterpretazione. The Boss evita selezioni ovvie, scegliendo canzoni come la hit del 1981 dei Four Tops “When She Was My Girl” rispetto a standard come “My Girl”.

Indipendentemente dal fatto che Springsteen intendesse dimostrare le divisioni artificiali che separano rock, pop e R&B, il punto è chiaro, “Only the Strong Survive rimane fedele agli arrangiamenti originali delle tracce, ma pezzo dopo pezzo il cantante suggerisce uno spirito di trionfo che spazza via le sfumature liriche più oscure. Quando, alla fine di “7 Rooms of Gloom”, canta ‘Quando tornerai?’, il suo tono toglie ogni dubbio sul fatto che l’angoscia del suo narratore sia temporanea.

Per tutto il tempo, il produttore Ron Aniello replica con successo un’estetica degli anni ’60, ma i brani mancano di una certa grinta. La capacità di Bruce di trasmettere grande passione, anche se ha bisogno di sforzare la voce per farlo, è sempre stata la sua forza, ma il mix sonoro del lavoro enfatizza eccessivamente gli opulenti arrangiamenti del disco. In “Do I Love You (Indeed I Do)”, per esempio, la voce del Boss è quasi sepolta sotto i fiati e i cori.

È possibile realizzare una raccolta di prim’ordine che rispetti le canzoni rock o R&B classiche come parte del Great American Songbook, come ha fatto Bettye LaVette in “Interpretations” del 2010, ma qui il nostro non si spinge mai veramente fuori dalla sua zona di comfort. La bellissima hit del 1985 dei Commodores, “Nightshift”, è stata scritta come un’elegia per Marvin Gaye e Jackie Wilson, ma la sincera consegna di Bruce serve solo a sottolineare la sua distanza dai soggetti della canzone.

La produzione lussureggiante e l’atmosfera allegra dell’LP suggeriscono un musical da jukebox, il che non sorprende alla luce del recente successo di “Springsteen on Broadway”.  “Only the Strong Survive” è una raccolta sapientemente realizzata, ma un approccio più grezzo, con un suono più vicino nello stile alla Stax Records rispetto a Dionne Warwick e Phil Spector, avrebbe onorato meglio lo spirito del suo materiale originale!!!


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