I mai troppo lodati tipi della Mississippi Records collegano la Rebetika greca degli anni ’30 alle orecchie moderne con una vetrina essenziale del suo patriarca, Márkos Vamvakaris, e delle sue canzoni incredibilmente lugubri, ma misteriosamente senza tempo per bordelli, bar e tane di hashish.
Originario dell’isola di Syros nell’Egeo, a circa 100 miglia da Atene, all’interzona tra l’Europa e l’Asia Minore, Vamvakaris si è recato ad Atene a 12 anni per sfuggire alla polizia con una falsa soffiata. Finì per svolgere vari lavori dentro e intorno al porto del Pireo (stivatore, lustrascarpe, garzone di giornali, macellaio ecc.) e prese in mano il bouzouki con la pretesa che avrebbe imparato a suonarlo entro sei mesi o si sarebbe tagliato la mano con una mannaia.
Questo evento fortuito lo portò a diventare un innovativo virtuoso dello strumento, scrivendo le proprie micidiali canzoni semplici, ma efficaci, che erano popolari nei tekés, bar clandestini per fumare hashish e simili, e stava incidendo i suoi primi dischi nel 1932 e regolarmente suonando negli stabilimenti più malfamati della città.
“Death is Bitter” è tratto dal suo lavoro svolto tra il 1932e il 1936 e comprende 12 tracce raramente ascoltate sulla droga, l’amore (lussuria) e la vita nelle classi lavoratrici greche che potrebbero essere paragonate a una prima forma di folk greco come il rap, con brani ridotti all’osso e che trattano questioni più immediate della vita.
I ritmi semplici, ma mortalmente serrati, riflettono anche il background di Márkos come ballerino campione di zebekiko, e non è difficile sentire come avrebbero portato in piedi lavoratori portuali dagli occhi rossi e seduttrici della notte per un bop in taverne poco illuminate.
È materiale assolutamente affascinante che lancia la propria magia con una pesante coltre di atmosfera fumosa che risuona ancora attraverso i secoli. Allenati, premi play, siediti e lascia che le tue orecchie ascoltino senza alcun pregiudizio. E se ti colpisce davvero, assicurati di correre a dare un’occhiata alla collezione “Mortika” della Mississippi e all’eccezionale set del pari di Márkos, K. Kostis in “The Jail’s A Fine School”!!!
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