ARCTIC MONKEYS: “Live At The Royal Albert Hall” cover albumSono passati quattro lunghi anni da quando gli Arctic Monkeys sono saliti su un palcoscenico del Regno Unito, e non c’è bisogno di dire che ci sono stati alcuni grandi cambiamenti sonori al quartier generale di AM nel frattempo. La risposta tuttavia, come con la maggior parte delle cose Monkeys, è che funziona in modo ingegnoso. Sparsi su un palco che rispecchia la scenografia della copertina del disco, e sostenuta dalla luminosa segnaletica “MONKEYS” in stile Old Hollywood, quella sera c’era più di un odore del teatro nell’opulenta cornice della Royal Albert Hall.

Con poco più di un mese di preavviso, i ragazzi hanno fatto un annuncio inaspettato sui social media a ottobre. Un nuovo record! Ora questo non era solo un LP, ma piuttosto “Live at the Royal Albert Hall” dalla loro performance del 2018 che raccoglieva fondi per War Child UK. Questo album offre ai fan l’opportunità di rivivere, o sperimentare per la prima volta, l’incredibile atmosfera creata ad un concerto degli Arctic Monkeys.

Per apprezzare appieno il disco, è altamente consigliato ascoltarlo in ordine laddove gli album scorrono tra i brani in quanto non ci sono tagli dal concerto che consentono di cogliere il passaggio e le emozioni. Permette di ricreare l’esperienza della tensione che si accumula nei silenzi tra i brani, il silenzio in cui il pubblico si riempie di energia, eccitazione e attesa aspettando pazientemente ciò che arriverà. Questo silenzio è solo della band, dove la Royal Albert Hall si riempie di tensione mentre la folla applaude, urla e grida per tutta la serata insieme ai commenti occasionali fatti dal cantante, Alex Turner, come ‘ho un’ultima domanda per te’ a transizione da “The View from the Afternoon” a “RU Mine?”. La sottigliezza e la brevità del commento di Turner è molto efficace quando il pubblico indovina immediatamente quale sarà la prossima e ultima traccia.

La scaletta copre i successi di tutti e 6 gli album, che si apre con “Four Stars Out of Five” – una canzone tra le più delicate della loro discografia – che consente abilmente di calmare l’eccitazione iniziale dell’aspetto della band in preparazione per la natura turbolenta, cruda e ribelle di “Brianstorm”, dopo, per prendere il controllo della folla. Dalla registrazione, sentiamo i fan impazzire durante “Brianstorm”, in cui cantano anche nell’introduzione strumentale, cosa piuttosto difficile da evitare.

Nel complesso, la scaletta si concentra generalmente sugli album “AM” e “Tranquility Base Hotel & Casino” prima che l’encore si concluda con il famigerato “RU Mine?”. Anche dopo il bis, l’atmosfera continua a sentire la folla gridare alla fine del pezzo conclusivo, urlando e implorando un’ultima canzone appena prima che si accendano le luci della casa. È sorprendente quanta poca varietà tra le canzoni scelte da “Tranquility Base Hotel e Casino” (come “Science Fiction” che viene spesso eseguita) ma si può presumere che sia stato deciso di proposito di includerne pochissime nella speranza che lo stesso pubblico desideri acquistare i biglietti per il tour “TBHC” effettivo che si spera si svolgerà il prossimo anno – dove i brani che sono stati suonati agiscono quale approfondimento e anteprima di come si presenterà dal vivo il nuovo album.

Questo concerto del 2018 è stata la prima esibizione dal vivo che abbiamo avuto dagli Arctic Monkeys dal 2013, per accompagnare l’uscita di “AM”, questo disco è la prova che i nostri son più che eccellenti nel mettere su uno spettacolo (anche dopo circa 5 anni), dove basta ascoltare la performance live per alzarti e ballare ricordando i tempi pre-covid.


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