Anna Calvi pubblica il nuovo album “Hunted” reinterpretazione di alcuni brani del precedente disco “Hunter” con la partecipazione di Courtney Barnett, Joe Talbot (IDLES), Charlotte Gainsbourg e Julia Holter.
Nell’estate del 2018 la Calvi ha pubblicato il suo acclamato terzo lavoro “Hunter”, opera intima e appassionata in cui la cantautrice inglese esplora la sessualità e la rottura delle regole sulla conformità di genere. I successivi 18 mesi l’hanno vista scrivere la sua prima colonna sonora per la televisione (per la serie BBC One “Peaky Blinders”), ricevere la terza nomination consecutiva ai Mercury Prize (la prima artista solista a raggiungere questo traguardo) ed esibirsi in tutto il mondo in spettacoli sold-out.
Oggi Anna fa il suo ritorno con “Hunted”, un’incredibile rivisitazione del disco precedente.
Dopo aver riascoltato le prime registrazioni per il lavoro di oltre un anno fa, la nostra si rese conto che offrivano uno sguardo intimo e privato sulle origini dei brani. Spogliati e presentati nella loro essenza, dove spiccano la sua magistrale chitarra e la voce formidabile, Calvi decise quindi di chiedere a Courtney Barnett, Joe Talbot (IDLES), Charlotte Gainsbourg e Julia Holter di collaborare con lei e trasformare ulteriormente i brani.
Anna Calvi è bravissima a rileggere gli altri – ricordiamo il suo feeling con le cover – e persino a rileggere sé stessa. “Hunted” mette dunque in fila sette nuove versioni dei brani appartenenti alla scaletta originale (all’appello mancano soltanto “As A Man”, “Alpha” e “Chain”), quattro eseguite in compagnia e tre in solitaria. Tra queste ultime, la medesima “Hunter”, la già di per sé minimale “Away” e “Indies Or Paradise” – posta come scurissima chiusura – indicano un approccio del tutto diverso, con la voce tenuta maggiormente confidenziale e la chitarra che ripone gli artigli per farsi presenza fantasmatica, a ulteriore dimostrazione della maestria multi-stilistica allo strumento. Non c’è altro, a parte gli ospiti appunto.
Le differenze tra i due lavori sono immediatamente percepibili, tanto il primo è fatto e finito quanto il secondo è fragile e abbozzato, mentre nel primo c’è aggressività nel secondo appare una notevole spiritualità.
“Swimming Pool”, con Julia Holter, diventa pregiato pezzo di neo camerismo di stupefacente fragilità, “Eden”, grazie alla presenza della Gainsbourg, è il brano che maggiormente lascia il segno, pur di una delicatezza annichilente.
Il singolo anticipatore, “Don’t Beat The Girl Out Of My Boy”, vede la presenza della Barnett da sempre ammiratrice di Anna e della sua capacità ammaliatrice sul palco, per un pezzo che vede l’intreccio vivace e complice delle due sei corde.
Ancora una volta restiamo incantati dall’abilità della Calvi perché il lavoro non risulta troppo scarno, ma trova le giuste coordinate per farsi ascoltare e incantarci!!!


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