“Tomb”, il terzo album del californiano Angelo de Augustine, parla dell’amore perduto, del costo dell’onestà e delle ramificazioni del rimpianto.
È un album profondamente interiore, ma come i migliori album di genere trasforma il dolore in bellezza. “Questo album è al centro di una preghiera per la speranza”, dice Angelo.
Il disco indica un cambiamento significativo rispetto alle precedenti registrazioni casalinghe, è stato inciso presso i Reservoir Studios di New York con il suo amico e rinomato musicista Thomas Bartlett (a.k.a. Doveman), già al lavoro per Sufjan Stevens, Glen Hansard e Rhye.
“Tomb” rappresenta un’innovazione musicale per De Augustine, con l’abile produzione di Bartlett che mette in luce il suo sempre più impressionante songwriting. Disco dalle tinte acustiche in cui rivivono i Beatles più impressionisti ed il compianto Elliott Smith. Fate attenzione ai suoni e agli arrangiamenti, ascolterete chitarre folk che dipingono paesaggi in chiaroscuro, tocchi di piano chiari oppure in penombra e centellinati e l’uso dell’elettronica in modo parsimonioso ed onirico.
Se avete un’anima rimarrete segnati da tanta struggente bellezza!!!
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