La Shires credo sia un nome ai più sconosciuto. Eppure “To the sunset” è il suo sesto lavoro, ha suonato in parecchi dischi come turnista ed è la moglie di Jason Isbell.
Nata in Texas, Lubbock, la possiamo collocare tra i singer-songwriter, ma è anche una eccellente violinista fin dall’età di dieci anni.
Ancora adolescente entrò nella formazione dei Texas Playboys del leggendario Bob Wills, figura fondamentale del western swing.
Successivamente, in parallelo alla propria attività solista, accompagnò Rod Picott, Jason Isbell, Devotchka, Chris Isaak, Todd Snider e Justin Townes Earle.
Lo scorso anno l’associazione Americana Music Honors & Awards la premiò come artista emergente dell’anno 2017.
All’inizio di agosto è uscito il nuovo album prodotto, come il precedente, da Dave Cobb, che è forse il migliore per dare le giuste dritte nell’ambito del suono Americana.
Il disco pone al centro dell’attenzione il violino, ma, rispetto al passato, è più rock con una presente sezione ritmica e chitarre distorte. Si tratta di un lavoro ambizioso e ricercato probabilmente anche per la compagnia scelta. Forse è un tentativo di andare oltre lo steccato di genere e lanciarsi in qualcosa di maggiormente personale.
L’esempio è il brano conclusivo “Wasn’t i paying attention” in cui ci consegna un’idea di country “ortodossa”. La restante parte dell’opera si presenta con un varietà di atmosfere e suoni quasi che la nostra voglia dimostrarci tutto il suo sapere, la propria conoscenza in musica.
“Charm” è un richiamo a cose di Jenny Lewis e Neko Case. “Eve’s daughter” un gioioso ed eccitante rock alla White Stripes. “Take on the dark” possiede qualcosa dei Cure tra le pieghe delle note.
Forse Amanda ha smesso di crescere, si è seduta a raccogliere le idee accumulate nel corso degli anni e ha raggiunto il proprio apice.
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