ALL THAT WE SEE OR SEEM – ‘All That We See Or Seem’ cover album‘Tutto ciò che vediamo o sembriamo è solo un sogno all’interno di un sogno?’.

Questa citazione, da una poesia di Edgar Allan Poe, riassume il lamentoso lavoro primordiale che è “All That We See or Seem”; un progetto concepito tra Finlandia, Inghilterra e Brasile.

L’album omonimo è composto da due pezzi di lunga durata di droning misticismo provenienti dal trio di Gruth (concetto, produzione, elettronica), Ellen Southern (voce, registrazioni sul campo, percussioni) e Johanna Puuperä (violino, sintetizzatore modulare, vocale).

Il disco si apre direttamente in uno sguardo da mille metri con “Myrskymielellä”, adattato da una poesia del 1891 del poeta nazionale finlandese Eino Leino, che l’ha scritta alla tenera età di 13 anni. Qui un ronzio vuoto e distante di sintetizzatori e i suoni dell’acqua che scorre aleggiano sotto come un fiume oscuro osservato dall’aria. Questo è un suono e una sensazione che rimarranno costanti per l’intera durata di trenta minuti del pezzo. È una composizione che induce alla trance che dispiega lentamente elementi di ascendenza pagana nella propria vita.

La tranquillità della prima metà si trasforma lentamente in una cerimonia in piena regola mentre le percussioni rituali guidate e una presenza stregata inquietante trasformano il pezzo in un territorio musicale che ricorda il lavoro dei Dead Can Dance. Qui una costante miscela avvolgente di violini, sintetizzatori modulari, registrazioni sul campo e urla vocali crea la sensazione di un gran finale. È un brano musicale sbalorditivo che si sviluppa come una sinfonia di droni per l’inizio dei tempi.

Con il secondo pezzo, “A Dream Within A Dream”, dal poema di Edgar Allan Poe del 1849, sei trasportato sulle rive di un’isola sconosciuta; un posto dove sei solo tu, i tuoi pensieri e il vuoto infinito. Il suono continuo delle onde viene presto unito ad una nuvola di sintetizzatori e violini in lutto che manterranno un costante stato onirico durante la maggior parte della durata del pezzo.

La composizione scorre come una lenta carezza dell’anima e sembra lo spirito gemello di “The Sinking of the Titanic” di Gavin Bryars con i suoi lamentosi movimenti lenti verso l’ignoto.

Veramente un fantasma di un disco, “All That We See or Seem” è un’esperienza difficile da scuotere e sembra di entrare in un terreno sacro. Siamo in un luogo circondato dalla terra, antica e presente!!!


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