AL GREEN: “Call Me” cover albumRegistrato nel 1973 nei Royal Recording Studios, Memphis, da Willie Mitchell. Prodotto da Al Green e Willie Mitchell. Chef stellati e pop star hanno in comune la capacità di mescolare ingredienti piccanti ed altri meno saporiti per creare un piatto aromatico e appetitoso. Una combinazione di dolce e funky è il segreto delle canzoni sentimentali e sensuali di Al Green che nei liberi anni ’70 erano spesso definite ‘canzoni per fare l’amore’, al centro delle quali c’è il falsetto che Green regola alla perfezione. È il momento della massima maturità, il lavoro in cui tutte le componenti della sua arte sono magistralmente combinate tra loro da ottenere la perfezione.

Ma attenzione! “Call Me” è un disco caratterizzato anche da suoni infuocati. L’album si apre con la sinuosa richiesta del brillante singolo “Call Me” per poi passare al rilassato groove di “Stand Up” con le taglienti interazioni dei fiati che richiedono all’ascoltatore un’attenzione infallibile. La musica ritmicamente potente del disco può essere descritta come leggera, intensa, dinamica, ma mai eccessiva (“Your Love is Like the Morning Sun”) e trova il suo culmine nella profondità spirituale del soul di “I’m Waiting”.

Al Green ha raggiunto il suo picco creativo con il brillante “Call Me”, l’album più inventivo e sicuro della sua carriera. L’ugola, soffice come una piuma, si posa di volta in volta sulle note: a volte le accarezza, altre le sollecita e altre ancora le eccita come fossero strumenti per rendere evidente il personale rapporto ‘sessuale’ con le canzoni.

Così setosa e fluida da sembrare quasi senza sforzo, la voce del nostro si diverte tra gli archi lussureggianti e i fiati suggestivi della produzione superbamente intima di Willie Mitchell, che si alza a malapena sopra un sussurro angelico per la ragnatela di “Have You Been Making Out O.K.”.

Con cambiamenti di umore appena percettibili, l’album copre un terreno notevole, che spazia da “Stand Up” – una chiamata alle armi consegnata con caratteristico understatement – alle interpretazioni di “I’m So Lonesome I Could Cry” di Hank Williamse, “Funny How Time Slips Away” di Willie Nelson, entrambe fusioni esemplari di country e soul. Altrettanto avvincenti sono i tre successi della Top Ten dell’album – “You Ought to Be With Me”, “Here I Am (Come and Take Me)” e la luccicante title track.

Un classico!!!


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