Chris Cacavas, compositore, cantante, tastierista e chitarrista, ha scritto il proprio nome nella storia di due leggendarie band americane degli anni ottanta: i Green On Red da Tucson, Arizona (da “Gravity Talk” del 1983 a “The killer inside me” del 1987) e i losangelini Dream Syndicate, nei quali suona l’organo dal 2012, ovvero dall’inizio della ‘seconda fase’ della band. Il 30 marzo del 2013, coloro che si presentarono allo storico locale Spaziomusica di Pavia vissero una serata eccezionale, con il repertorio di Cacavas riproposto in tutta la sua essenzialità, attraverso la voce aspra e intensa – “alla Neil Young” come molta stampa ha sempre riportato – che loro stessi avevano scoperto nei tardi ’80s. A oltre cinque anni da quella serata, lo show integrale, registrato da William Novati e poi missato e masterizzato da Stv Gar (che quella sera accompagnò Cacavas alla lap steel) è finalmente disponibile su CD grazie all’opera di Route 61 Music, etichetta italiana che da anni offre interessanti finestre ad autori americani come Elliott Murphy, Will T. Massey, Carolyne Mas e Marcus Eaton. Lo stesso musicista ricorda come l’Italia, paese che con i Green On Red ha iniziato a visitare in tour dagli anni Ottanta, abbia ormai guadagnato un posto nel suo percorso artistico. Cita l’incontro con Edward Abbiati dei Lowlands, primo abbraccio artistico che produsse nel 2006 una collaborazione nell’album “The Last Call” della band pavese, poi è lo stesso Abbiati a ricordare nelle liner notes di questo nuovo disco come le session dell’album “Me and the Devil”, registrato e pubblicato dai due in coppia, risalgano proprio ai giorni in cui l’americano tenne l’esibizione acustica che ora vive in “An acoustic evening… Live in Italy”.
C’è tutta la carriera di Cacavas in questa brillante e solitaria serata, dai toni intimi ma carica di pathos. “Driving Misery” e “Truth” aprivano l’esordio del 1988; “Pale Blonde Hell” dava il titolo al terzo disco (1990), quello che la critica definì “western Americana con un tocco di ruvido rock alla Crazy Horse”; “Bellyfull of bullets” era in “New improved pain” di metà anni Novanta. Non mancano episodi da “Anonymous” e dalle produzioni dei Duemila come “Bumbling home from the stars” (“California”) e del recente “Love’s been discontinued” (“Uncomplicated”, “The stage”) che proprio nella data pavese era l’album da presentare. Tutti gli affezionati al rock USA d’autore potranno inoltre godersi “Lipstick sunset”, qui l’unica cover, pennellata dal miglior John Hiatt per il suo “Bring the family”.


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