Esordio su Bloodshot Records per il nuovo album del cantautore dello Iowa a distanza di tre anni dal precedente. Colpisce subito il fatto che interpreti brani di altri e ciò farebbe supporre una mancanza di ispirazione, ma vi assicuro che non è questo il caso.
William Elliott Whitmore propone dieci brani di artisti che hanno influenzato la sua carriera più che quindicennale. Ciascuno di essi rappresenta una sfumatura della sua estetica e personalità, un po’ come se fossero tatuaggi o cicatrici.
In “Kilonova” si cimenta così con eroi musicali più o meno sorprendenti e più o meno noti, adottando forme sonore diverse.
Si spazia da un’esecuzione a cappella della hit old-time anni ’20 di Dock Boggs “Country Blues” al classico del country di Harlan Howard “Busted” (in una versione più blues), fino a una cover di “Bat Chain Puller” che evidenzia l’affinità tra la voce di Whitmore e quella di Captain Beefheart e Tom Waits. E ancora, sorprende il contrasto tra le sfumature di punk rock energico di “Fear of Trains” dei Magnetic Fields e “Don’t Pray on Me” dei Bad Religion e l’intensità appassionata di “Ain’t No Sunshine”, pari a quella di Bill Withers.
Un album di cover che più originale di così non potrebbe essere e che conferma il nostro un personaggio di talento che è posizionato ai margini del music biz ma al centro dei nostri interessi musicali!!!


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