Tomasz Stanko (1942-2018) è stato un trombettista e compositore polacco che ha dato un contributo importante allo sviluppo del panorama free jazz e dell’avanguardia.
Famoso in patria, ma anche molto apprezzato all’estero, Stanko ha collaborato con molti musicisti di rilievo tra cui Jack DeJohnette, Dave Holland, Reggie Workman, Rufus Reid, Lester Bowie, David Murray, Manu Katché e Chico Freeman e nel 1984 è stato membro della grande band di Cecil Taylor.
Casa Itm celebra il musicista, purtroppo scomparso a fine luglio del 2018, con lo splendido doppio album “Freelectronic in Montreux + Too Pee”.
Il primo disco del cofanetto propone la registrazione live del concerto che Stanko ha tenuto il 14 luglio del 1987 durante il Montreux Jazz Festival. Insieme a Janusz Showron (DX7, pianoforte), Vitold Rek (contrabbasso) e Tadeusz Sudnik (sintetizzatore analogico Aks, strumenti elettronici), il trombettista interpreta cinque suoi originali che entusiasmano il pubblico.
Il secondo disco del cofanetto è stato invece registrato il 17 e 18 giugno del 1993 presso l’emittente radiotelevisiva pubblica tedesca Hessischer Rundfunk.
Le composizioni di Tomasz Stanko (tromba), Manfred Brundl (basso) e Michael Riessler (clarinetto, sax) formano per così dire la base per storie che prendono forma attraverso l’improvvisazione. Anche se provenienti da mondi musicali diversi, i tre musicisti trovano intuitivamente strade espressive comuni.
Ed anche quando singoli pezzi sono organizzati come elementi solistici, l’impressione generale è sempre quella di un’armonia equilibrata in cui allo stesso tempo si suona e si ascolta, si propongono idee e si ricevono impulsi. In questo caso il trio ha davvero raggiunto una sintesi quasi perfetta tra spontaneità e forma. “Freelectronic in Montreux + Too Pee” offre l’imperdibile occasione di riscoprire l’opera di un artista celebrato da The New Yorker come «uno dei trombettisti più originali e creativi al mondo» e considerato dal New York Times come «libertà nel suonare la tromba, libertà nello spirito, nel pensiero e nel fare jazz».


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