STEREOLAB: “Electrically Possessed (Switched on vol.4)” cover albumIl quarto volume della serie “Switched On” degli Stereolab raccoglie tagli profondi dal 1999 al 2008, rivelando una band la cui gioia e ingegnosità hanno costantemente infastidito i critici. L’anno è il 1999. Le teen pop star Britney Spears e Christina Aguilera dominano le onde radio con le loro rispettive uscite di debutto. In competizione per le posizioni nelle classifiche e per le trasmissioni radiofoniche c’erano artisti con un dito del piede immerso nel mainstream che hanno continuato a evitare la conformità con i loro LP. C’era la profonda fusione di generi di Beck sull’audace “Midnite Vultures”, la risposta non filtrata di Fiona Apple ai giornalisti con un titolo di album di novanta parole e Rage Against The Machine che guida una nuova generazione verso la protesta con “The Battle of Los Angeles”. Questi sono solo alcuni valori anomali della scena alternativa che hanno sfidato le strutture con la loro arte e ricevuto vari gradi di lode per il loro individualismo. È affascinante, quindi, osservare come Stereolab, il gruppo franco-inglese formato nel 1990 da Tim Gane e Laetitia Sadier, sia stato criticato senza pietà per aver adottato percorsi altrettanto sicuri e intransigenti con la propria musica nello stesso periodo.

Rivisitare questi tagli profondi dal loro catalogo e presentarli al pubblico in veste ufficiale una ventina d’anni dopo ribadisce un apprezzamento per l’inimitabile innovazione di Stereolab. “Electrically Possessed”, con outtakes inediti e rarità registrate tra il 1999 (subito dopo l’uscita di “Cobra And Phases”) e il 2008 (in cui hanno pubblicato il loro nono album in studio, “Chemical Chords”), ricorda al pubblico degli Stereolab – come se avessero potuto dimenticarlo – che sono un gruppo di musicisti a loro agio con l’eccesso e la stravaganza. Inoltre, cattura l’essenza di come hanno sempre trovato un equilibrio tra futurismo e nostalgia, surrealismo e semplicità. La fantasia nata dai loro arrangiamenti senza peso e luminosi, spesso caratterizzati da melodie senza parole cantate da Sadier per una maggiore consistenza, tuttavia, non è priva di sentimenti elevati che ci riportano alla realtà.

Al primo ascolto, la complessità delle loro composizioni può intimidire. Nonostante ciò, c’è sempre un grande calore che emana dagli arrangiamenti cosmici intrisi di motivi degli anni ’60 che rendono i nostri estremamente personali. E mentre il gruppo potrebbe essere considerato come l’epitome di un atto singolare, l’ultima puntata delle compilation “Switched On”, la prima delle quali rilasciata nel 1992, mostra che nonostante tutte le eccentricità uniche e l’impenetrabilità percepita, i ragazzi mostravano regolarmente tendenze all’interno del loro songwriting che li ha allineati con i loro contemporanei.

Ci sono molti casi nelle venticinque tracce che lo attestano. Il più ovvio in questa occasione è il già citato Beck. Ci sono echi di ciò che il musicista americano ha coltivato attraverso la sua collaborazione con The Dust Brothers in “Monkey Jelly” (in particolare “Monkey Jelly [Beats]”) e “Barock-lastic”, un intrigante riff di basso in loop punteggiato da chitarra a spillo e scintillante elettrico. “Jump Drive Shut Out”, prosegue con i beckismi con un sottile ritmo hip-hop che fluisce e scorre in un riff di basso funky motorik circondato da effetti glitch. A raffiche, questa traccia annuncia anche Daft Punk e Super Furry Animals. Altrove, bagliori di grunge appaiono nel denso “Heavy Denim Loop Pt 2”, mentre “Explosante Fix” offre una parte di chitarra che ricorda i Talking Heads dell’ultima era. Sono questi momenti che aggiungono diversità alla compilation e affascinano sempre più il pubblico al di fuori delle composizioni spensierate e nostalgiche degli Stereolab.

Giunti a questo punto, dopo aver cercato di analizzare criticamente il contenuto, è bello lasciarsi andare ad ascoltare, rilassandosi di fronte alla loro proposta che è un po’ come entrare in un mondo ricco di magia!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *