SHANNON LAY – ‘Geist’ cover albumL’uscita del nuovo album di Shannon Lay, “Geist”, dimostra in quale strano e meraviglioso mondo viviamo. Sono passati due anni da quando Lay è uscita con “August”. Durante quel periodo, il mondo è cambiato in modi che nessuno poteva aspettarsi. La registrazione del suo nuovo LP è stata fatta in isolamento, ma nulla sembra farlo pensare; questo disco è molto in contatto con il mondo reale. Forse soprattutto perché hai il tempo di riconnetterti con le cose che sono più importanti nella vita.

Lo stesso ‘Geist’ in tedesco significa spirito e permea questa raccolta di canzoni, offrendo la speranza di una presenza ultraterrena, insieme alla promessa che non sarai mai veramente da solo. La rassicurazione che fornisce informa praticamente ogni traccia, inclusa l’apertura “Rare to Wake”. La chitarra suonata con le dita e il coro di “Lays” cantano: ‘Mi mancherà la mia casa/Ma ho voglia di crescere/Mi mancherà il mio dolore/Devo far posto a qualcosa di meglio (fare strada)’. Man mano che la canzone si costruisce, emerge un tocco jazz con il piano elettrico di Ben Boyce che porta la traccia in un viaggio più lontano di quanto suggerirebbe l’apertura.

In tutta questa raccolta di 10 pezzi, appaiono delle sorprese, che suggeriscono sottilmente che, nonostante le distanze coinvolte, ci sono state incredibili quantità di sperimentazione e collaborazione. Niente di più che in “Awaken and Allow”, dove siamo trattati dalla voce di Shannon che canta virtualmente a cappella, ‘Sono così immobile che sento la terra girare/ La luna cade lentamente al suo posto/ Non resistere che nuove forme stanno chiamando/ Attendono pazientemente l’abbraccio’. Disadorno e senza paura, la nostra canta in un modo che suggerisce una canzone di saggezza celtica, creando un altro momento inaspettato. Il synth che entra verso la fine del brano sembra essere un modo per rispecchiare la paura dell’ignoto che spesso ci impedisce di fare ciò che andrebbe fatto.

Altrettanto sorprendente è la sua scelta di interpretare “Late Night” di Syd Barrett. Puoi sentire la sua versione spogliata che gioca sui sensi. Chitarra e voce, insieme all’accompagnamento di archi, creano un dolce ricordo sia di Barrett che dell’amore che condivideva. Concludendo l’album, “July” è uno strumentale costruito sulla chitarra acustica. Eppure il pezzo si evolve con lavaggi di synth, creando un’aria calda e languida piena di possibilità. Solo un altro modo in cui Lay è in grado di creare un lavoro che ci tiene incantati mentre suona l’inaspettato. Vale la pena ricordare che ha trascorso diversi anni a suonare con Ty Segall, un altro artista noto per giocare con le aspettative della gente.

Shannon Lay continua ad affascinare gli ascoltatori, stratificando la sua voce in modi che quasi ci cullano con i loro lussureggianti livelli di suono. Eppure, anche quando riduce le cose a solo una voce e una chitarra, possiamo sentire una donna che sta entrando in una nuova fase della sua vita e disposta a fare il punto su chi è e prendersi il tempo per essere consapevole del momento. Tale è la gloria del ‘Geist’!!!


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