“Inferno” è il nuovo album solista, a quattro anni di distanza dal precedente “Songs to Play” e secondo lavoro in questi ultimi undici anni, dell’acclamato cantautore australiano e fondatore dei The Go‐ Betweens, Robert Forster. Le canzoni spaziano dal pop di “Inferno (Brisbane in Summer)”, al groove estivo quasi balneare di “Life Has Turned a Page”, passando per “Remain” brano che ricorda la New York del ’77 sino alla chiusura con “One bird in the sky”, momento leggero in cui ad una chitarra acustica e ad una voce malinconica si fanno entrare poco per volta altri strumenti fino all’ingresso del violino che solleva il ritornello dalla sua dolcezza. Una chiusura di album che si potrebbe definire teatrale tale il brano è eccezionale e da cui traspare tutta la capacità di scrittura e il talento di Forster. Il progetto “Inferno” nasce a Berlino nel 2018, durante la più calda estate che la Germania abbia visto nell’arco di decenni, grazie all’aiuto del famoso produttore/ingegnere del suono Victor Van Vugt (“Trailer Park” di Beth Orton, “Stories from the City, Stories from the Sea” di PJ Harvey). Questo lavoro rappresenta la perfetta miscela tra un suono familiare e caro ai fan di Forster e un qualcosa di completamente nuovo. Così come allo stesso tempo lo sono, vecchi e nuovi, i collaboratori che lo hanno aiutato in fase di registrazione: da Brisbane tornano i polistrumentisti Scott Bromley e Karin Baumler (con Forster in “Songs to Play”, 2015), mentre si aggiungono il batterista Earl Havin (Tindersticks, Mary J. Blige) e il tastierista Michael Muhlhaus (Blumfeld, Kante).
Ho sempre seguito con ammirazione la carriera di Robert, dagli esordi ai giorni nostri, riesce ancora ad emozionarmi come fossi il giovincello di oltre trent’anni fa. Se non il suo disco migliore poco ci manca!!!


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