PROC FISKAL – ‘Siren Spy Sysex’ cover albumUscito su Hyperdub il secondo LP di Joe Power, aka Proc Fiskal. A distanza di tre anni dall’esordio, “Insula”, e facendo seguito al singolo pubblicato in primavera, “Lothian Buses”, il produttore scozzese torna a solcare le coordinate di un’ibridazione tutta personale tra juke, grime, 2 step e uk garage, questa volta impreziosendole da un portato folk – che va a sovrapporsi agli intarsi sino orientali già sperimentati al debutto. Power infatti appartiene a una vera e propria dinastia di musicisti: entrambi i nonni sono stati protagonisti della scena folk scozzese, così come la zia.

Il primo singolo, “Leith Tornn Carnal” (corredato da un video), vive del contrasto tra l’angelico quanto destrutturato cantato femminile – in gaelico – e le ritmiche garage, in un brano che ha qualche reminiscenza dream pop (tra gli ispiratori del disco Joe individua, manco a dirlo, anche i Cocteau Twins) oltre a risonanze più o meno esplicite con certe cose di Carl Stone.

I toni angelici e agrari della sua patria sono tritati e avvitati con modulazione di frequenza infusa di sporcizia, modelli di synth lussureggianti e interiezioni casuali di registrazioni sul campo che spingono l’attenzione dell’ascoltatore verso le sue oscure qualità. L’approccio di Proc Fiskal nel combinare tutti questi elementi in una tavola armonica coerente è una testimonianza della sua abilità tecnica e musicale, evocando la gioiosa emozione cruda di un fantasma del folklore urbano.

Senza la sua visione ritmica, tonale e creativa, questo album rischierebbe di cadere nella trappola di diventare un disco di basso piuttosto banale, ma, fortunatamente, Fiskal ha fatto esattamente il contrario rimuovendo tutti gli espedienti e mantenendo un ethos organico. Né ha trascurato la sua precedente identità di produttore; conserva i suoni fuori luogo di “Insula”, ma è maturato concettualmente per “Siren Spine Sysex”.

Il lavoro di Power con la sintesi FM si distingue davvero; come il flusso e riflusso saturo di “Recall (Throate Achres)” o l’ossimoro dissonante armonizzazione di “Thurs Jung Youtz” e “Her In”. Ogni traccia è unica a sé stante, manomette il materiale sorgente e le sirene culturali, le dinamiche variabili prevengono l’affaticamento dell’ascoltatore, ma hanno un senso totale quando vengono messe insieme.

L’equilibrio può essere difficile da trovare, ma in questa occasione Proc Fiskal ha segnato un fuoricampo!!!


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