Strut presenta un’edizione tutta nuova del classico Afrojazz di Oneness of Juju “African Rhythms”, originariamente pubblicato da Black Fire nel 1975 e ristampato poi da Strut già nel 2002. Per il leader della band James “Plunky” Branch, “African Rhythms” rappresenta un significativo ritorno nella sua città natale Richmond, Virginia, dopo 5 anni passati tra la East e la West coast. Il suo viaggio personale lo ha portato dall’attivismo della Columbia University a San Francisco, dove il musicista Zulu Ndikho Xaba usava il teatro per “resuscitare” l’identità africana degli afro‐americani. La prima incarnazione della band di Plunky, Juju, si concentrava sulle lotte in Sud Africa durante l’apartheid, stratificando pesanti ritmi afro assieme a variazioni avant‐jazz. Una volta tornato a Richmond, Plunky si è imbattuto nelle preferenze regionali per Southern R&B e Gospel. Originariamente popolare solo sulla costa Est e a Washington DC in particolare, l’album “African Rhythms” si è diffuso a macchia d’olio, influenzando anche diverse sub‐culture nascenti nella capitale. In Inghilterra, l’album è arrivato all’apice dell’era groove di fine anni ’80, e la title track è diventata un inno soul‐jazz in tutto il mondo. Rimasterizzato dai nastri delle sessioni originali, il disco si accompagna di rare foto ed estese note a margine, e contiene entrambe le parti dell’originale 45 giri di ‘African Rhythms’ oltre all’inedita ‘Afrobeat’, recuperata dai nastri originali.


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