A luglio del 2017, i New Order in occasione del Manchester International Festival hanno tenuto cinque concerti agli Old Granada Studios, dove i Joy Division avevano fatto il loro debutto televisivo durante il programma di Tony Wilson “So It Goes” nel 1978.
Ora “Σ (No,12k, Lg,17Mif) New Order + Liam Gillick: So it goes…” diventa un album live, la documentazione di cinque serate durante le quali i New Order hanno decostruito, ripensato e ricostruito molti dei brani che hanno segnato la loro carriera, compresa “Disorder”, tratta dall’album “Unknown Pleasures” dei Joy Division ed eliminata dalle setlist per ben 30 anni.
Quando nel 2015 uscì “Music complete” fu chiaro che si trattò di una rinascita per i mancuniani, disco che mostrava una certa freschezza che mancava da tempo. Da quel momento i nostri pensarono che sarebbe stato opportuno iniziare un programma di ristampe in grande stile, di cui, per ora, è uscito, la scorsa primavera, “Movement” del 1981 e primo parto New Order. Questo disco live sarà sicuramente apprezzato per il suo approccio leggero e per una scelta di brani che appare leggermente bizzarra.
Si apre con “Time changes” tratta da “Republic”, sono presenti le rare “Ultraviolence” e “Shellshock”, l’onirica e acida “Dream Attack” ripresa da “Technique”, per arrivare ad una resa molto cruda di “Disorder” dal repertorio Joy Division.
Non mancano aspetti che minano un po’ la riuscita dell’esibizione, come l’inserimento di 12 synth curati dall’arrangiatore e compositore Joe Duddell che appesantisce i pezzi, spesso inutilmente, così come non si può non sottolineare la limitata capacità di cantante di Bernard Sumner.
A conti fatti il disco ci mostra un gruppo ancora senza uguali, da totale svenimento pop!!!


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