MONTPARNASSE MUSIQUE – ‘Archeology’ cover albumUna stazione ferroviaria di Parigi e un incontro casuale tra il DJ/produttore franco-algerino Nadjib Ben Bella e il DJ sudafricano Aero Manyelo ha portato alla formazione di Montparnasse Musique e all’uscita di “Archaeology”. Fondendo il passato e il futuro, le loro esplorazioni della musica africana, dai suoni del nord a quelli del sud, li hanno trovati a combinare le chitarre cicliche e i poliritmi simili alla trance, in particolare quelli del Congo, con ritmi House sintetizzati, gorgoglianti Acid, toni e vapori di Techno dal Sudafrica per creare qualcosa che fonde trance e danza.

Caratterizzato da collaborazioni con membri dei Kasai Allstars, Konono No1, Mbongwana Star e Basokin, è facile perdersi nei solchi mentre sei telepaticamente trasportato su percorsi culturali inimmaginabili.

Usando l’idioma del lingala, “Muparue” presenta Cubain Kabeya che canta delle donne liberate del Congo, ‘Eh, mamma, non sei stanca / Puoi ballare tutta la notte, ogni notte’. Per tutto il tempo, i tamburi percolano, insieme a diversi strati vocali che si susseguono contemporaneamente. Quasi esclusivamente ritmica, la traccia rimbalza, una danza che celebra la loro liberazione.

Aprendo il set con raffiche elettrificate simili a mitragliatrici che sfumano in qualcosa di più gentile, “Bonsoir” offre affettuosi saluti e arrivederci in francese. Le chitarre suonano vecchie frasi dritte, permettendo di vedere le connessioni tra vecchio e nuovo. Attraverso le giustapposizioni al centro di questo disco, Manyelo e Bella offrono scorci su come questa musica rimanga rilevante.

Mengu Waku, che canta con Konono No. 1, è il protagonista di “Malele” e “Makonda”, mentre Muambuyi dei Kasai Allstars canta nella lingua minoritaria Tshiluba degli uccelli e degli animali del Kasai. Accompagnato da Mopero Mupemba dei Basokin, le gamme di alta e bassa frequenza vengono costantemente riempite, lasciando quella media aperta ai cantanti.

Le qualità simili alla trance della musica non possono essere sottovalutate. Come ascoltatore, ci si perde nella ripetizione al centro di Montparnasse Musique. Combinando questi elementi sia con la fascia bassa sovraccarica che con le qualità vocali dei vari cantanti, trasmettono un senso di eccitazione sovralimentato mentre una nuova forma si materializza.

Liberando le vecchie forze e combinandole con il nuovo, Montparnasse Musique ha scatenato un gigantesco rilascio con “Archaeology”. Indaga col rischio di essere travolto da un’irresistibile nuova ondata musicale!!!


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