Anno di grazia 1994, location Rolling Stones Milano, ho finalmente l’occasione di vedere i Meat Puppets in concerto, uno dei miei gruppi preferiti del catalogo SST Records, nonché una delle formazioni più importanti dell’underground statunitense degli anni ottanta. Fanno da spalla ai Soul Asylum, in quel momento sulla cresta dell’onda grazie al brano “Runaway train” estratto dall’album “Grave dancers union”. Non c’è partita tra le due band. I Puppets li surclassano, ma il pubblico li fischia perché vuole ascoltare e vedere i Soul Asylum, un vero peccato.
Anche i Meat Puppets tornano in versione originale, ovvero i fratelli Kirkwood e il batterista Derrick Bostrom, formazione la cui ultima apparizione risale al 1995, periodo di “No Joke!”, poco dopo essere scesi dal palco dell’unplugged degli amici Kurt, Chris and Dave duettando 3 pezzi dal loro capolavoro country punk “II”, ormai lontano 35 anni. In realtà il nuovo album è stato registrato con due nuovi membri aggiunti, il figlio di Curt, Elmo, alla chitarra e Ron Stabinsky alle tastiere e responsabile assieme al leader Curt delle sonorità del disco.
Vi chiederete come possa risultare il lavoro dopo così tanto tempo lontani dalle scene. Devo affermare che sono stato catapultato negli anni ottanta è a quei suoni che tanto mi affascinarono allora. Lo potrei definire un album country eseguito da musicisti provenienti dall’hardcore. Fin dall’iniziale “Warranty” ci sono proprio tutte le caratteristiche della band con quel suono giocoso ed indolente tipico del post esordio. Non bastasse, il brano successivo “Nine pins” ci assesta la mazzata definitiva con organo che zigzaga tra i solchi e banjo che colora il suono in modalità hippy. Splendida “On” una dolce ballata che profuma di tex-mex grazie ad una chitarra spagnoleggiante e ai fiati mariachi. Ci sono poi alcune delizie in arrangiamento, quali un clavicembalo in “Unfrozen memory” oppure una celeste in “The great awakening”, capaci di speziare i pezzi con effetti psichedelici.
Che piacevole ascolto e che nostalgia nel ricordare “Meat Puppets II” e “Up on the sun”, ma con un tocco inedito dato dalle tastiere di Stabinsky eccentriche ed inedite per i Puppets.
Non osavo sperare tanto!!!


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