Seminale hc punk band italiana, la cui musica continua a correre veloce, adrenalinica, come all’esordio, ma il suono comincia ad essere più metallico. Nell’anno dell’esplosione nucleare di Chernobyl, i Kina danno alle stampe il loro secondo LP qui riproposto in versione originale per la grafica e rimasterizzato nei suoni. È passato un anno dall’uscita di “Irreale Realtà”, primo LP dei Kina che aveva fotografato la vitalità della scena Hardcore italiana e confermato la band valdostana tra le più innovative ed originali del panorama europeo. Ma il 1986 è un anno particolare: il punk inizia a perdere la sua spinta. È un anno che segna una transizione. Tante bands della prima ondata si sono sciolte, i Kina invece decidono di pubblicare il loro secondo disco. Per registrare i pezzi nuovi viene scelto lo studio di un ex hippy ad Aosta. Entrano in studio con le idee molto chiare. Velocità? Si ma un po’ meno di prima. Melodia? Si quella invece più di prima, assoli? Si parecchi e molto arrabbiati. Brani corti? Si come sempre però adesso si vuole anche provare qualcosa di diverso. Un mese in studio ed ecco “Cercando…”.
Un disco breve, intenso, dal suono rugginoso, si esattamente così, ha il suono del metallo arrugginito grattato dalla carta vetrata grossa. Volume? Si tantissimo! Gli amplificatori riescono a scaldare lo studio meglio delle stufette ed i potenziometri sono sempre regolati sul dieci. La via intrapresa permette di esplorare nuovi territori musicali e abbozzare linee melodiche che si mischiano all’esperienza passata e alla contaminazione di altri generi, come il metal. È un album triste e per certi versi oscuro dove però spiccano alcune canzoni che resisteranno nel repertorio della band per anni e anni e anni. La copertina è molto forte, una foto elaborata con l’aerografo da Salvatore Cosentino ritrae un barbone incazzato che sembra voler uscire dalla busta. Nel 1986 i Kina erano: Sergio Milani, batteria e voce; Alberto Ventrella, chitarra e voce; Gianpiero Capra, basso e voce.
Un must!!!


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