Il talento di John come cantante e compositore non è mai stato in dubbio, ma per un lungo periodo di tempo né lo stesso Hiatt né le case discografiche sembravano conoscere la risposta su come impostare a livello di suoni il nostro. Epic Records pensò che si trattasse di un folk singer, mentre la MCA credette di avere tra le mani, per via dei suoi brani stravaganti e spigolosi, un musicista new wave. In definitiva, il vero problema era quello di trovare il produttore giusto che estrapolasse i suoni corretti per composizioni di spessore ed elevata qualità. Non lo fu Denny Bruce per i due dischi MCA, che a livello di sound suonavano poveri ed insoddisfacenti. La scelta di Toni Visconti per ‘All Of A Sudden’ fu causata dall’ammirazione di Hiatt per i dischi di Bowie ma, purtroppo, il risultato fu un suono molto elaborato che va a coprire composizioni superbe quali ‘Something Happens’ e ‘Forever Yours’. Giungiamo così a fatica a ‘Riding With The King’ che considero il primo album di Hiatt che fa intravedere la classe e la qualità che successivamente saranno palesi a tutti. L’album esce nel 1983 ed è prodotto da Ron Nagle e Scott Matthews dei Durocs, per un suono molto americano nella prima facciata, mentre il secondo lato è curato da Nick Lowe la cui impostazione è più anglosassone con forti richiami al Costello del periodo. Il primo lato vede Hiatt cantare e suonare la chitarra, mentre Nagle si occupa del resto utilizzando sovraincisioni e vari overdubs di studio. Il risultato è un retro pop di vaga reminiscenza Fifties con tastiere brillanti e lo strombettio dei sax. La produzione di Lowe è più semplice, con registrazioni live in studio con la band di Nick quindi Paul Carrack, Martin Belmont e Lowe stesso. I brani sono più bluesati e snelli, anche se un tantino rilassati. Il disco, grazie alla consistenza delle composizioni di Hiatt, non soffre delle differenze produttive del suono. Ci sono pezzi incisivi quali ‘Say It With Flowers’ e ‘Falling Up’ in contrapposizione a contemplazioni ricche di pathos sugli alti e bassi dell’amore quali ‘She Loves The Jerk’ e ‘You May Already Be A Winner’.
Un album da riscoprire per intuire da dove John ha iniziato per diventare il fuoriclasse della canzone americana che può essere considerato oggi.
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