Provate a digitare ‘Look Sharp!’ in rete!
Ciò che ne uscirà in termini musicali sarà il disco dei Roxette…
Così va il mondo…
In realtà la mia idea era di parlarvi del ‘Look Sharp!’ di Joe Jackson uscito per la A&M nel 1979. Magari molti di voi non lo conoscono, ma durante tutti gli Anni Ottanta fu uno dei musicisti di cui non mi feci sfuggire manco un’uscita. Lo possiamo considerare uno dei figli degeneri del punk/new wave, ma pure quello che ha poi seguito un percorso vario e sorprendente. Da working class hero pieno di rabbia ed insofferente all’autorità, ad elegante crooner da nightclub toccando perfino i confini della musica classica. Non si è fatto mancare nulla tra i generi e gli stili musicali. Fu spesso accostato a Costello, ma se ne distingue per un cosmopolitismo marcato. È un musicista che conosce gli strumenti, violino, timpani, oboe e pianoforte. Riesce a varcare la soglia della Royal Academy of Music di Londra nel 1972, ma allo stesso tempo non è altezzoso nei confronti del pop. Nonostante la rabbia giovanile che lo attanaglia, riesce a diplomarsi alla Royal Academy nel 1975 e suona anche il piano nella National Youth Jazz Orchestra. La svolta, in piena stagione post punk, avviene nel 1978 quando il produttore David Kershenbaum lo fa firmare per la A&M e gli supervisiona il primo singolo ‘Is She Really Going Out With Him?’. Una bomba. È un brano che si muove in surplace, quasi ondeggiando per esplodere in tutto il suo vigore nel ritornello e con delle liriche che ironizzano su questioni di tradimenti e sul perché le pretty woman siano attratte dai gorilloni senza cervello. La qualità del pezzo permette di rompere le barriere d’incertezza della A&M che pubblica l’album di esordio ‘Look Sharp!’. È un disco magnifico fin dalla copertina, con quel paio di Denson bianche su sfondo nero. È un lavoro esplosivo, con una miscela di suoni e ritmi estremamente poliedrica. Ci sono brani tipicamente pub rock quali ‘One More Time’ e ‘Baby Stick Around’, vibrazioni giamaicane servite in gustosi piatti reggae/ska come ‘Sunday Papers’, sulla spazzatura dei tabloid britannici, e la malinconica ‘Fools in Love’. Alcuni brani richiamano il momento storico quali gli inni punk’n’roll ‘Got the Time’ e ‘Throw It Away’. Si toccano anche argomenti dalle forti tinte jazz, come il pezzo omonimo e ‘(Do the) Instant Mash’. Joe è il mattatore assoluto dell’album, grazie alla sua voce rauca e alla sua esuberanza. Importanti anche i testi che alternano quello spleen romantico, nelle questioni sentimentali, allo sguardo lucido e pungente sui temi sociali. L’album, dopo un momento iniziale, sbanca anche le classifiche.
Non sarà il suo capolavoro, per tutti ‘Night and Day’, ma quello da cui iniziare per immergervi nel talento del Sig. Jackson!

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