C’è sempre stata musica nella vita di Jaime, sin da giovanissimo, da quando lo zio Joe gli insegnò i primi accordi al pianoforte a quando iniziò a cantare nel coro della sua chiesa.
Ma furono soprattutto i dischi dei Kingston Trio, Peter Paul e Mary e Bob Dylan ha formarlo fino all’incontro con il folksinger di Boston Tom Rush che gli fece amare il mestiere di cantautore.
La carriera di Jaime continuò tra i bar e i pub di Boston e Cambridge, dove aprì concerti di musicisti del calibro di Dave Von Ronk, Doc Watson, Livingston Taylor, Jonathan Edwards ed altri. Negli Anni 80 si dedicò al rock e rock’n’roll dando vita a una band nel South Carolina chiamata The Truly Dangerous Swamp Band, ma negli anni novanta abbandonò il rock per ritornare ad un aspetto musicale più acustico e dare vita al suo interesse principale cioè quello del songwriter.
“If you fall” è il suo nuovo disco registrato a Santa Fe con una band di altissimo livello e la produzione di Jono Manson. Andiamo a conoscere gli strumentisti che aiutano ad arricchire gli arrangiamenti mantenendo un perfetto equilibrio tra il folk ed il rock, tra l’acustico e l’elettrico.
Alla batteria c’è il texano Paul Pearcy (Terri Hendrix, Darden Smith, Jerry Jeff Walker e Jimmie Dale Gilmore) al basso Ronnie Johnson (per oltre 20 anni al servizio di James McMurtry), poi c’è Jon Graboff alla chitarra, mandolino e steel, che è arrivato a Santa Fe da New York con una lista di crediti che comprende collaborazionI con Willie Nelson, David Byrne e Ryan Adams. Al pianoforte, organo e fisarmonica troviamo da Chicago il compagno di etichetta su Appaloosa Records, Radoslav Lorkavić (Odetta, Jimmy LaFave, Shawn Mullins, Greg Brown e Richard Shindell). Oltre alle chitarre e alle armonie vocali di Jono Manson, la band include anche le apparizioni della violinista di New Orleans Gina Forsyth e dei musicisti italiani Paolo Ercoli (dobro) e Claudia Buzzetti (voce). È una band spettacolare che ricama preziose melodie intorno alle storie e alle ballate di Jaime Michaels.
Le canzoni che si ascoltano hanno la capacità di essere ricordate a lungo ed emozionare nel profondo, basti ascoltare “Any Giving moment”, “Red Buddah Lights” oppure la finemente jazzate e ricca di malinconia “Almost Deadalus”. Sono presenti due omaggi ad autori che purtroppo non sono più tra noi, “Snowin on Raton” del leggendario Townes Van Zandt e “They Call Me Hank”, una delle canzoni più emozionanti di Greg Trooper. Il tributo a Trooper è una interpretazione particolarmente sentita, considerando il fatto che Jaime era stato in tour con Greg prima della sua scomparsa. La voce è molto commossa, poi entrano mandolino, dobro e fisarmonica e la canzone spicca il volo.
Poi un omaggio, forse, al nostro paese con la versione di “Rimmel” in inglese, lo stesso De Gregori ne è rimasto impressionato.
Uno di quei dischi di fine artigianato che fa bene al cuore e all’anima!!!


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