Arriva finalmente il nuovo album del sassofonista Newyorchese James Brandon Lewis. All’abituale e affiatatissimo trio con Luke Stewart (basso) e Warren Trae Crudup III (batteria) Lewis aggiunge due voci che definiremo essenziali. La trombettista Jamie Branch, nuova stella dell’Avant Jazz Chicagoano e il chitarrista Anthony Pirog (Janel & Anthony, the Mezzthetics).
Pubblicato dall’appassionata e benemerita Relative Pitch, “An Unruly Manifesto” è un lavoro dedicato a Charlie Haden, Ornette Coleman e il surrealismo. La musica si muove ora energica e scattante, ora calma e riflessiva e ogni brano è perfettamente connotato da un bel tema composto da Lewis da cui sprigionano improvvisazioni e assoli da parte di tutti i membri del gruppo. Non si tratta di un sassofonista piegato ai voleri del mainstream e dell’accademia jazz, ma di un musicista che segue un proprio percorso suonando con toni grezzi, ma misurati. Un album necessario che Lewis descrive come “un richiamo all’azione” e che sembra sia destinato a raccogliere grandi consensi.
Bruce Lee Gallanter dello storico Downtown Music Gallery di New York lo ha presentato come uno dei dischi più belli tra quelli ascoltati recentemente.
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