FUZZ: “III” cover album“III” è il terzo e nuovo lavoro dei Fuzz, trio composto da Ty Segall, Charles Moothart e Chad Ubovic, a cinque anni dal precedente “II”. Registrato da Steve Albini presso lo United Recording studio, il disco – secondo la nota stampa – si focalizza sull’impatto live della band attraverso una produzione cruda, che riduce al minimo interventi di editing e le sovraincisioni.

Ad anticiparlo, il brano “Returning”, tre minuti di riffaggio killer che confermano in pieno tutte le aspettative riposte nel nome della band. La canzone è una vera dichiarazione d’intenti per il trio: «Una meditazione sonora sul potere dell’uno e delle sue diverse prospettive, che guarda sia all’interiorità della singola persona, come anche a una moltitudine di individui raggruppati in una singola unità».

Tra i fanatici del rumore, il fuzz è considerato la forma più estrema di distorsione, spesso soffiando completamente un segnale con un rumore bianco statico (si pensi al suono dei bassi che inizia il successo di Norm Greenbaum del 1969 “Spirit in the Sky”). Allo stesso modo, tra i fan di Ty Segall, gli album Fuzz sono noti per essere più pesanti e fangosi dei dischi che il nativo di Orange County pubblica con il suo nome. “III” è un album rock rauco nella grande tradizione di tutto ciò che viene portato a 11.

L’apertura “Returning” crea l’atmosfera, mescolando efficacemente l’energia grezza dei primi White Stripes con il riffage con sfumature di marijuana dei Black Sabbath. Charles Moothart, che suona la batteria nella Freedom Band di Segall, fornisce alcuni power chords ispirati a Tony Iommi alla chitarra, mentre Ty Segall offre le percussioni pungenti della canzone. La sua voce beffarda si libra sopra la turbolenza sonora con alcune immagini criptiche. ‘Chiama il mattino / Parla chiaramente / Con le orecchie aperte / La luce e l’oscurità esistono nel passato ma cadono in avanti’, canta. Dal punto di vista dei testi, gran parte dell’album sembra mirato all’1 percento. Durante le jam in stile sabbatico di “Nothing People”, Segall canta: ‘Niente le persone hanno abbastanza da mangiare / Ma non valgono un dollaro / Niente le persone possono prendere il mio posto / Se le fa sentire più alte / Perché mentono a sé stessi’. Seguendo il retro-glam della sua batteria flangiata all’inizio di “Mirror”, la band si lancia in un groove galoppante che suona quasi come una registrazione degli Iron Maiden invecchiata in un bagno acido. Tra frammenti di chitarra solista fresca e armonizzata, Ty canta: ‘Crush your mirror / We at your back / The future’s here / And you’re the past’. Ironia della sorte, il primo singolo dell’album, “Spit”, suona più come una canzone di Ty Segall. La sua atmosfera rock classica e la sua voce in primo piano sembrano quasi allegre se confrontate con il materiale più scuro e pesante dell’album.

Alcune delle canzoni più lunghe consentono alla band di allungarsi in jam tentacolari, blues e incentrate sulla chitarra. “Time Collapse” si trasforma da un’introduzione sparsa in una jam epica nel corso dei suoi sei minuti. “End Returning”, la canzone più vicina e più lunga qui, arriva a quasi otto minuti. Porta l’ascoltatore da un groove spoglio ancorato dalla fascia bassa del bassista Chad Ubovich dei Meatbodies a un feroce assalto punk. ‘Lascia perdere / Dammi la faccia in giù / E mangia il terreno’, sogghigna Segall per la spastica cacofonia.

“III” è stato registrato da Steve Albini, nome sinonimo di attenzione ossessiva ai dettagli della distorsione. L’approccio essenziale di Albini si è concentrato sulla cattura del suono dal vivo della band piuttosto che su un intero gruppo di sovraincisioni realizzate con costosi giocattoli da studio. Di conseguenza, il disco sembra quasi un album dal vivo ma senza la folla ruggente. L’energia pura delle esibizioni e l’interazione tra i musicisti conferiscono all’album gran parte del suo peso e fascino.

Cari signori questo musicista è irrefrenabile, non conosce la parola stanchezza, è iperprolifico, ma conosce l’arte di fare in modo che alla fine di ogni suo disco se ne voglia ancora!!!


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