Cover album DARRELL SCOTT- “Darrell Scott Sings The Blues Of Hank Williams”Darrell Scott è un grande chitarrista, un picker eccezionale come dicono gli americani, amato moltissimo dai musicisti, ma anche da una fetta consistente di pubblico, perché rappresenta la quintessenza della musica popolare. La sua discografia conta di diversi album di qualità sia in ambito country che Americana.

In quest’occasione decide di tributare omaggio ad uno dei suoi miti, il grande Hank Williams. “My Hank runs deep” scrive Scott nelle note di copertina di questo straordinario set e questi nove brani ne sono la prova. Ci sono stati altri tributi alla figura e alla musica di Williams presentati da un gruppo eclettico di musicisti che vanno da Roy Orbison a Glen Campbell, Johnny Cash con Jerry Lee Lewis e anche tra il rock moderno tra i tanti. Scott presenta il suo e lo fa in modo diverso. Invece di ricreare piatti ben noti dal ricco catalogo country di Williams, Darrell si tuffa più a fondo per trovare brani più oscuri che si concentrino sul materiale più blues della leggenda. Chiunque conosca la storia della vita di Williams capisce che ha vissuto il blues, anche se la maggior parte della sua musica ha virato verso profonde, e spesso affrante, composizioni C&W.

Un profondo viaggio ad esplorare l’oscurità di un mito come Hank Williams, con la possibilità di ferirsi, di lacerarsi per permettere a nuove forme melodiche, e impreviste, di emergere con l’ascolto di “Darrell Scott Sings the Blues of Hank Williams”. Il nostro si cala nella parte e si appropria delle composizioni e le cala in versioni che spaziano dal country al rock ed in splendide ballate. In questa prova è affiancato da alcuni veterani della musica roots/blues quali Reese Wynans, tastierista di Stevie Ray Vaughan, Danny Thompson, contrabbassista dei Pentangle, e da Marco Giovino (Band Of Joy), batterista.

Il suono va dal relativamente spoglio “When You’re Tired of Breaking Other Hearts” con Scott che suona dolci note con la slide ( imitando anche il famigerato falsetto di Williams) allo shuffle in stile Austin dell’ opportunamente intitolato “Low Down Blues”. La raccolta ci immerge nella tradizione folk e roots americana attraverso la ballata straordinaria di “Lost Highway”, che si pone in uno spazio delimitato ed astratto in quanto entrano anche i ricordi del padre, Wayne Scott, che venerava Hank. Un suono che si fa circolare e altamente accattivante nella carica che libera “The Blues Come Around” , lasciando che sia “(I Heard That) Lonesome Whistle” a chiudere il lavoro attraverso la sua poetica struggente.

Una gemma che ci ricorda l’esistenza sofferta del padre della musica country, terminata a soli ventinove anni sulla ‘Baby Blue Cadillac’ nei sedili posteriori!!!


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