CINDY – ‘1:2’ cover albumI californiani Cindy sono una creatura della cantante e chitarrista Karina Gill, figura di spicco della nuova scena shoegaze americana. “1:2” è il terzo album dei Cindy per la cult label londinese Tough Love, dopo gli ottimi “Free Advice” del 2020 e l’omonimo del 2018.

I tre dischi della band shoegaze di Karina sono usciti in rapida successione, ad un anno di distanza tra loro. Un risultato incredibile considerando che la Gill ha iniziato a suonare la chitarra e comporre solo poco tempo prima di fondare il gruppo e iniziare a registrare musica.

La leggenda vuole che la nostra abbia iniziato a suonare dopo aver trovato una chitarra Squire nello scantinato del suo appartamento, lasciata da un precedente inquilino come un segno del destino. Ha iniziato su semplici accordi a creare le proprie canzoni.

Oltre alla leader Karina, la band è formata da Jesse Jackson al basso, Simon Phillips alla batteria e Aaron Diko alle tastiere. Hanno dato il via alle loro pubblicazioni con “Free Advice”, che è passato da una cassetta in edizione limitata sull’etichetta SF locale Paisley Shirt alle stampe in vinile su Tough Love (Regno Unito) e Mt St Mtn (USA).

Il terzo LP di Cindy arriva in rapida successione, il tranquillo e devastante “1:2”. Jackson al basso, Phillips alla batteria e Diko alle tastiere tessono la rete perfettamente sottile dietro le lente strimpellate di matrice Velvet di Karina e le melodie sussurrate.

La sezione ritmica porta il flusso grezzo, mentre le tastiere aggiungono un contrappunto sottile e surreale al mondo avvizzito che Gill raffigura nei suoi testi. ‘Le canzoni legano insieme cose apparentemente disparate dalla logica dell’umore’, cerca di spiegare la ragazza. Questa non è felicità solare da sogno; drappi neri semichiusi sono appesi alla finestra dove il narratore guarda in lontananza. ‘A volte dici che ti senti piccola/pianifichi tutto il giorno per il tuo funerale’, intona in “Party Store”. Gill ha un modo di fermare il suo fraseggio che fa sembrare che i suoi pensieri stiano dolcemente precipitando nell’abisso. È questa qualità inquietante mescolata con l’atmosfera nebbiosa che rende il nuovo LP del gruppo avvincente al 100% e l’antidoto perfetto per un ascolto confortevole.

Ciò che mi ha maggiormente toccato è l’assoluta mancanza di virtuosismo nelle esecuzioni per cui mi è risultato difficile distogliere l’attenzione dall’ascolto, anche nei momenti meno interessanti, che, indubbiamente, sono presenti. È il magnetismo che i ragazzi emanano attraverso la musica a farmeli amare. Si percepisce una sensazione di baratro lambito, un lasciarsi andare alle proprie insicurezze, caratteristiche che li rendono veri. Molti brani sembrano arrivare direttamente da un mondo onirico, quasi nenie più che composizioni pensate e strutturate. Il tono è, in ogni momento, sommesso, i suoni sembrano uscire da un silenziatore eppure…mi affascinano senza remore.

I Cindy sono una formazione dal tocco magico, capace con poche note e la voce di Karina Gill di ricreare quel sound senza tempo che ci ha regalato band come Galaxie 500, Algebra Suicide, Mazzy Star e i primi Low. Con loro sembra di tornare ai fasti dello shoegaze e di label di culto come la Sarah Records!!!


 

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