La Superior Viaduct è un’altra etichetta che sta facendo un lavoro egregio di riscoperta di materiale underground in campi legati alla new-wave più underground, al jazz meno conosciuto e alla musica d’avanguardia legata al minimalismo.
Oggi è il turno di Alvin Curran compositore e polistrumentista americano tra i nomi emblematici della musica sperimentale dell’ultimo mezzo secolo. Nel 1966, insieme a Frederic Rzewski e Richard Teitelbaum, Curran ha co-fondato Musica Elettronica Viva, una realtà fondamentale nell’improvvisazione collettiva. Agli inizi degli anni ’70, il suo lavoro solista sarebbe diventato un ponte cruciale tra le tradizioni minimaliste su entrambe le sponde dell’Atlantico.
“Canti E Vedute Del Giardino Magnetico”, debutto solista di Curran, è stato registrato dall’artista stesso ed è stato pubblicato su Ananda, la piccola label italiana fondata da Alvin stesso e dai compositori Giacinto Scelsi e Roberto Laneri.
Il disco fu messo insieme nell’inverno del 1973 e presentato per la prima volta al Teatro Beat 72 (in pratica il ‘gemello’ romano del The Kitchen newyorkese). Un collage lirico di sintetizzatori, campane di vetro e metallo, tubi di plastica, ottone e la voce seducente del compositore, convergenti in un’esperienza ultraterrena.
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