JOHN MCGUIRE – ‘Pulse Music’ cover albumPresentata insieme per la prima volta, la serie “Pulse Music” (1975-1979) del compositore americano John McGuire offusca la narrativa popolare secondo cui il minimalismo era una reazione contro l’alto modernismo spigoloso, intellettuale e imperscrutabile dell’Europa. McGuire, nato in California, ha studiato all’Occidental College di Los Angeles e all’UC Berkeley prima di andare in Europa per studiare con Karlheinz Stockhausen, Krzysztof Penderecki e Gottfried Michael Koenig.

Le sue composizioni bloccano le geometrie deformate del serialismo su una griglia uniformemente distanziata, preservando perfettamente la multidimensionalità della musica seriale mentre leviga le disgiunture più selvagge e gli angoli più acuti. Se il serialismo è il complesso residenziale modulare Habitat 67 di Montreal, le composizioni “Pulse Music” di John sono le griglie dei colori primari del complesso di appartamenti L’Habitation di Le Corbusier, un’espressione esuberante degli stessi materiali e principi.

Era sempre sfuggito alla nostra attenzione, ma ora possiamo finalmente salutare il fascino sperimentale gravemente trascurato del nostro grazie ad Unseen Worlds che la rimette in commercio dopo un rilascio sull’eccellente Edition RZ.

Nato da un’era in cui i compositori stavano letteralmente creando nuove frontiere giorno dopo giorno, grazie all’avvento di apparecchiature elettroniche più convenienti e gestibili, “Pulse Music” lo vede inizialmente utilizzare la precisione incorporata delle sue macchine per ottenere progressioni nel tempo e tempi in chiave troppo difficili per gli artisti umani.

I risultati trovati su tre dei pezzi di questa versione sono tecnicamente impegnativi ma anche coinvolgenti per la loro velocità e precisione di esecuzione, e costituiscono di per sé un’attrazione principale. Ma l’uscita si distingue davvero con il contrasto di “Pulse Music II (Live, 1978 Pro Musica Nova Festival)”, commissionato retrospettivamente negli anni successivi alla sua “Pulse Music” elettronica, e adatta il metodo a uno schema più lento per l’orchestra di Brema e quattro pianisti!!!


 

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