CECIL TAYLOR: “At Angelica 2000 Bologna” cover albumNel 2000, anno in cui Bologna era Capitale Europea della Cultura, il festival AngelicA, nel suo decimo anno, invitò Cecil Taylor a tenere un concerto al Teatro Comunale di Bologna: in solo, con il suo pianoforte (e la sua danza e le sue declamazioni poetiche) aprì una serata conclusa da un’esecuzione della luminosa “Coptic Light” di Morton Feldman da parte dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta da Jurjen Hempel.

L’accostamento inusuale (non per la storia del festival!) non deve stupire: accomunata inizialmente al solo ambito free jazzistico, la musica di Taylor è stata riconsiderata con il passare dei decenni in tutta la sua complessità formale, e oggi è riconosciuta come uno degli esiti più singolari nel panorama della musica del Novecento.

L’eccezionalità aggiuntiva di questa uscita discografica è che accosta alla registrazione integrale di quel memorabile concerto un secondo cd, intitolato “Rap”, che documenta l’intervista-incontro con il pubblico bolognese che Taylor accettò di tenere il giorno successivo.

Moderato dal musicologo (e membro fondatore degli Stormy Six) Franco Fabbri, e interamente trascritto e annotato nelle quaranta pagine del libretto (in inglese/italiano) dal critico e storico del jazz Francesco Martinelli, Taylor aprì l’incontro leggendo una sua complessa dichiarazione, corredata di glossario finale esplicativo, sulla sua definizione di musica.

Non meno disorientante fu il prosieguo, con Taylor che usò le domande del moderatore come un trampolino di lancio per un pirotecnico tour de force di citazioni e riferimenti: le stelle della danza classica Katherine Dunham e Maya Plissetskaya e i ballerini di tiptap Bojangles e Nicholas Brothers, i petroglifi degli indiani Hopi e i manoscritti Copti, le strutture di Xenakis e quelle dell’architetto Calatrava, le divinità Orisha e i meccanismi di proliferazione cellulare nelle cortecce, Derek Bailey e Stravinsky… ma venendo a offrire così agli ascoltatori quasi un equivalente della straordinaria mobilità interna dei suoi concerti, e una precisa griglia interpretativa dell’immaginario cui attingeva per il suo inimitabile teatro sonoro, scenico e vocale.

L’edizione è completata da “No Matter What – Montage of Meanings” un omaggio che il direttore del festival Massimo Simonini ha dedicato a Taylor nel maggio 2020, editando assieme estratti del concerto e dell’incontro pubblico.

Registrato il 10 maggio 2000 al Teatro Comunale di Bologna e l’11 maggio 2000 al Palazzo dei Notai, Bologna, durante AngelicA, Festival Internazionale di Musica, 10a edizione, solo per ricordare chi sia stato Cecil Taylor per la musica tutta!!!


 

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