NEW AGE DOOM & LEE SCRATCH PERRY – ‘Lee Scratch Perry’s Guide To The Universe’ cover albumAlla fine di agosto è scomparsa un mito, Lee ‘Scratch’ Perry, il leggendario Upsetter. È stato l’architetto del roots reggae e del dub. Senza ‘Scratch’, non c’era Bob Marley e da dove sarebbe derivata l’influenza per l’uso ossessionante dello spazio e dell’eco che è diventato un punto fermo della danza, dell’hip-hop e del trip-hop se non fosse stato per Lee? Fu un vero pioniere, lodato da Keith Richards come ‘il Salvador Dalì della musica’. È possibile che nei prossimi mesi e anni, qualche altro gingillo emerga dalle volte. Tuttavia, per ora, è lecito ritenere che questa incredibile collaborazione con il gruppo canadese di droni/jazz/rock, New Age Doom, sarà il canto del cigno di Perry. Se è così, è appropriato.

L’origine della collaborazione è affascinante. Il 30 agosto 2020, New Age Doom inviò a Perry lo scheletro dell’album che sarebbe diventato “Lee ‘Scratch’ Perry’s Guide To The Universe”. Il nastro era accompagnato da una semplice richiesta: ‘Parla o canta di qualsiasi tema filosofico o trascendentale’. Come spiega Eric J. Breitenbach, batterista e co-produttore dei New Age Doom, ‘non ci saremmo mai aspettati che dicesse di sì’. Quattro giorni dopo, sottolineo ‘Quattro Giorni’, i nastri sono stati restituiti. Tutte le parti vocali erano complete. Lee aveva consegnato un messaggio sagace, potente, ispiratore e assolutamente in linea con l’ambizione della musica. Non ti aspetteresti niente di meno da un uomo descritto dall’amica di lunga data, Lady Nigel Butterfly, come una ‘bomba della verità 24 ore su 24, 7 giorni su 7: dagli un po’ di spazio e il genio accadrà’.

È una testimonianza della creatività sconfinata e dell’irrequietezza del grande uomo. Combinando vasti fogli di basso e bordone con i tipi di eco a nastro e riverbero piatto che infestano gran parte della musica che il produttore giamaicano ha realizzata, ispirata o sovvertita, ogni traccia qui è un colosso balzante e ribollente, su cui la voce del nostro ha ampio spazio per predicare, incantare, comandare e condurre. Il prodotto finale è un torbido sonoro ordito mentale, un calderone ribollente e inebriante di drone, stoner rock, free-form jazz e, naturalmente, dub. In cima a tutto, permeando ogni nostro senso, c’è la voce di Perry, che intona le sue parole di saggezza e genio filosofico con una voce che suona come si potrebbe immaginare che Dio stesso suoni. La sua guida per l’universo infatti. È una raccolta diversa da qualsiasi altra cosa abbia ascoltato quest’anno. Le parole di Lee portano un messaggio coerente. ‘Sii fedele/Sii puro/Sii puro’, implora in più di un’occasione. ‘Ascolta i tuoi sogni’. ‘Se non chiedi, non lo otterrai’. Parole potenti e abilitanti per accompagnare suoni affascinanti.

Sentori di drone metal e free jazz bruciano ai bordi del disco, la folata spettrale del dub capovolta fino a fini massimalisti. “Conquer The Sin”, la chiusura di 12 minuti, è un macro-microcosmo dell’opera in generale, il suo basso così profondo e ‘scuotistomaco’ tira il guinzaglio della linea di chitarra prog come meglio non si potrebbe pensare, mentre la voce di ‘Scratch’ piroetta in alto. Roba sorprendente: RIP per uno vero!!!


 

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