YUNG: “Ongoing Dispute” cover albumLeggendo qua e la si viene a scoprire che i membri di questo gruppo danese hanno gusti piuttosto eterogenei, per cui sorge spontanea la domanda di come possano suonare visto che il cantante si definisce un cantautore, il chitarrista è un amante di Prince e del pop anni ’80, il batterista ama ascoltare il metal e l’unico punto di contatto è rappresentato dai Killing Joke che amano tutti indistintamente. Se ascoltiamo l’album in questione dobbiamo ammettere che nessuna delle cose citate ci sembra essere presente nel suono dei nostri.

“Ongoing Dispute” è il secondo album targato Yung, formazione che si è fatta conoscere nel 2015 tramite i due EP “Alter” e “These Thoughts Are Like Mandatory Chores” capaci di inserirli tra i nomi di punta della scena post-punk danese, all’epoca rigogliosa (Iceage, Holograms, Communions tra gli altri). Anticipato dai singoli “Progress” e “Above Water”, il successore di “A Youthful Dream” si compone di nove tracce di un indie-rock diretto, graffiante ma anche melodico.

Che ci crediate o no, ma sono passati più di cinque anni da quando Yung ha pubblicato il loro album di debutto. Quando la polvere si fu depositata sul ciclo di quel lavoro, la band non ne fu così orgogliosa come speravano. Questo sentimento collettivo li ha indotti a non voler affrettare il suo follow-up. Invece, si sono presi il loro tempo e hanno creato qualcosa che supera il loro debutto senza sembrare stridente o fuori posto accanto ad esso.

In superficie “Ongoing Dispute” è un album incredibilmente accattivante, pur senza essere originale. Dopo averlo ascoltato per alcuni secondi, sei catturato. Immerso in un mondo di chitarre sfacciate e melodie memorabili. La musica ti dà la sensazione di poter fare qualsiasi cosa. Crea dipendenza. Questo, tuttavia, è solo una questione che l’ascolto ci regala. Stacca quelle chitarre e armonie a cascata e avrai qualcos’altro, completamente. Come suggerisce il titolo, si tratta di un album sul cambiamento e sulla presa di posizione. A volte questi cambiamenti sono “Autobiography” e “Progress” personali. Altri si occupano di affrontare le ingiustizie nella società, “Above Water”. E poi hai “Lust and Learning” che riguarda l’inerzia delle piccole città, ma in realtà riguarda la società nel suo insieme.

Ascoltando con attenzione non si può fare a meno di riconoscere qualcosa di già sentito, ma si può soprassedere in quanto Mikkel Holm Silkjaer dimostra, in ogni brano, di essere un’ottima penna, mentre il resto della formazione riesce a seguirlo con opportuna fantasia musicale e predisposizione elettrica distorta. A volte sembra di riconoscere i Modest Mouse, altre i Built To Spill, in alcune occasioni (“Progress”) entra in ballo una sorta di suggestione ‘Krauta’. Bella la melodia di stampo ‘slacker’ che avvolge “Lust and Learning”, che si basa su un corposo giro di basso e i rintocchi delle chitarre.

In definitiva il disco è una testimonianza di prendersi il proprio tempo e non affrettare le cose. Durante la sua gestazione ci fu una disputa in corso quasi costante con la band al riguardo. Queste discussioni sono valse la pena perché “Ongoing Dispute” non è solo il materiale più forte che il gruppo ha pubblicato fino ad oggi, ma è pieno di progresso, desiderio e apprendimento!!!


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