WILLIAM BASINSKI/JANEK SCHAEFER – ‘…On Reflection’ cover albumWilliam Basinski è uno stimato documentarista di oscurità. Nei suoi primi lavori come “The Disintegration Loops” o “Melancholia”, ha riproposto il proprio archivio personale di tape loop, soffermandosi sulla scomposizione dei suoni persi nel tempo. “The Disintegration Loops”, che registra un graduale deterioramento dei nastri in loop, è stato terminato sul tetto di un appartamento di Brooklyn l’11 settembre 2001. Il suono cupo e lento del disco è diventato emblematico del futuro straziante che seguì l’11 settembre. Di conseguenza, il progetto ha trovato una rilevanza culturale rara per un album ambient. Eppure il corpus di opere di Basinski è molto più vario della pura malinconia a cui è spesso associato.

Nel loro nuovo lavoro, “. . . On Reflection”, William e il suo collaboratore Janek Schaefer, il compositore d’avanguardia e un altro maestro nel riproporre suoni del passato, tornano a idee di retrospezione con risultati che si rivelano inaspettatamente agrodolci.

La raccolta è un insieme minimalista di suoni estratti dagli archivi musicali dei due. L’album, realizzato a lunga distanza tra Los Angeles e Londra nell’arco di otto anni, si struttura attorno a melodie di pianoforte frammentate. Nel corso di cinque tracce (essenzialmente un pezzo suddiviso in cinque movimenti), il pianoforte scivola lungo, più romantico e meno atonale dei tipici progetti di Basinski. Le melodie stesse sono instabili, senza una struttura coerente. Eppure rimangono al centro del brano: una voce onnipresente. Sullo sfondo, una varietà di registrazioni sul campo disparate si diffonde dentro e fuori. Ribollono lentamente, a volte guadagnando importanza e salendo allo stesso volume del pianoforte. I suoni spaziano dal dolce canto degli uccelli al rombo dei motori dei veicoli. I due musicisti utilizzano registrazioni sul campo per situare il suono senza spazio del pianoforte fortemente riverberato in ambienti fisici transitori. I suoni registrati in un lungo arco di tempo in una serie di luoghi distinti si fondono in un unico lavoro basato sulla tensione tra di loro unità e disconnessione.

Tuttavia, a differenza di “The Disintegration Loops”, la reinterpretazione di un archivio musicale personale non si traduce in un ritratto desolante. William e Janek producono un’opera ambient tranquilla, che ricorda artisti new age come Yutaka Hirose.

“. . . On Reflection” è dedicato ad Harold Budd, l’artista ambient seminale (anche se rifiuterebbe tale categorizzazione) e pianista. L’influenza di Budd sui due è innegabile. Il lavoro condivide un approccio simile alle melodie morbide e pianistiche: note intrise di riverbero, fino a quando lo spazio della loro registrazione diventa astratto. Si tratta di un umile omaggio ad un maestro scomparso un anno e mezzo fa e anche un esercizio spirituale, che ci spinge a provare piacere nel liberarci dallo spazio e dal tempo!!!


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