TONSTARTSSBANDHT – ‘Petunia’ cover albumTonstartssbandht, duo psych rock americano formato dai fratelli Edwin e Andy White, ha pubblicato un nuovo album dal titolo “Petunia”. Con più di 13 anni di attività alle spalle e diversi dischi alle spalle, il duo è una delle realtà più prolifiche della scena indipendente americana. I brani sono ispirati ai ripetuti ascolti di classici degli Zombies e, di tanto, da pezzi funk e reggae degli anni ’70, specialmente per il cantato in falsetto.

Tonstartssbandht ha origine dalla capitale del divertimento della Florida, Orlando. In qualche modo sembra appropriato che la loro musica provenga da un luogo famoso per i suoi parchi a tema. Come i precedenti 17 album che hanno pubblicato dal 2008, quando i fratelli hanno iniziato a registrare insieme, “Petunia” porta gli ascoltatori ad un viaggio sulle montagne russe.

È un percorso che sembra iniziare nei primi anni ’70 a Laurel Canyon, con la sua atmosfera rilassata e le dolci armonie vocali, e porta a Dusseldorf nello stesso periodo, con il movimento costante dei suoi ritmi motorik emergenti e le escursioni improvvisate. Il fatto che provengano da una città natale quasi esattamente equidistante tra quei due luoghi sembra avere perfettamente senso; a differenza del nome della loro band, che è composto da lettere casuali e progettato solo per confondere e stupire.

I loro paesaggi sonori in trance, radicati nell’amore per il ‘boogie psichedelico, il rock e il pop sperimentale’, sono creati utilizzando solo due strumenti, la chitarra elettrica a 12 corde di Andy e la batteria di Edwin, arricchita dall’elettronica. Le loro canzoni prendono forma ed evolvono continuamente attraverso le esibizioni dal vivo, i fratelli le considerano cose vive, che respirano. A tale riguardo, “Petunia” è la prima volta che i due registrano un intero disco in un singolo studio nello stesso periodo di tempo, a Orlando durante il blocco tra aprile e agosto 2020. È anche la prima occasione che se ne vanno fuori dalla famiglia White per chiedere aiuto, mandando il lavoro a essere mixato da due compagni espatriati della Florida a San Francisco, Joseph Santarpia e Roberto Pagano.

La canzone di apertura, “Pass Away”, racchiude immediatamente quel desiderio che tutti noi abbiamo per la libertà, dati questi tempi di reclusione, con il suo groove rilassato e un testo che parla di volare via alla ricerca di qualcosa di più facile e pacifico. Condividono sicuramente un suono e un approccio con artisti come Kurt Vile e Mac De Marco (nella cui band Andy ha suonato dal vivo), con le loro pigre, confuse, lunghe e languide jam di chitarra, anche se il suono dei fratelli è più saldamente ancorato ai pattern di batteria ed effetti elettronici ambientali. Anche vocalmente sono molto diversi, le loro morbide voci in falsetto si intrecciano armoniosamente, in uno stile che ricorda i Beach Boys o Crosby, Stills & Nash – riferimenti quasi certamente intenzionali – ma resi più eterei da eco e riverbero. E mentre Brian Wilson e CSN(Y) usavano la loro voce esclusivamente per servire le canzoni, i Whites usano la loro come un altro strato; uno strumento in più – non sorprende quando ne suonano solo due – per dare alle tracce una dimensione in più. Questo effetto di stratificazione può essere ascoltato al meglio nella serena “What Has Happened” di sette minuti, sostenuta da un ritmo elettronico scintillante e armonie eteree. Altre volte, come “Magic Pig”, c’è un’atmosfera folk che ricorda le armonie bucoliche dei Fleet Foxes.

La struttura serpeggiante di una composizione più lunga quale “Falloff”, che sarebbe quasi psych-folk se non fosse per le molte direzioni diverse in cui si snoda nel corso di otto minuti, attirerebbe i fan del jamming organico dei Grateful Dead, mentre il finale, “Smilehenge” si evolve da armonie di fuoco da campo a powerchord avvolti nell’eco. Sarà interessante vedere come suoneranno questi pezzi quando la band si troverà a presentarle dal vivo. Una cosa è certa: per allora avranno sviluppato più strati perché Tonstartssbandht non sta mai fermo!!!


Category
Tags

No responses yet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *