TOMMY CASTRO – ‘A Bluesman Came To Town’ cover albumNel corso di una lunga carriera, il chitarrista, cantante e autore Tommy Castro è riuscito a rimanere fedele a sé stesso senza mai smettere di crescere ed esplorare nuove frontiere musicali: da un R&B spinto dai fiati a un blues bollente, fino a un rock minimale, Castro ha costruito nel corso di ben 16 album (di cui 8 per Alligator) uno stile fatto di dinamico blues anni ’60, soul di Memphis e funk dalle sfumature latine. Ora, accompagnato da Randy McDonald al basso, Bowen Brown alla batteria e Michael Emerson alle tastiere, presenta “A Bluesman Came To Town”, composto insieme al premiato produttore e autore Tom Hambridge. 13 brani che raccontano la vita di un giovane fattore malato di blues. Diventato un abile chitarrista, parte alla ricerca di fama e fortuna, solo per scoprire che il tesoro che insegue è quello che si è lasciato alle spalle.

L’album è ricco di musicisti all-star tra cui Tommy Castro (chitarra e voce), Tom Hambridge (batteria, percussioni, cori), Rob McNelley (chitarra) Tommy McDonald (basso), Kevin McKendree (tastiere), Jimmy Hall (armonica, voce) e vari altri pesi massimi musicali su brani selezionati.

È difficile rimanere delusi da Castro, e dal vivo è uno dei migliori. Ha ricevuto numerosi ‘Blues Music Awards’ per il ‘Blues Male Artist of the Year’, ‘Contemporary Blues Album of the Year’, ‘BB King Entertainer of the Year’ e con la propria band, The Painkillers, ‘Band of the Year’.

In “A Bluesman Came to Town: A Blues Odyssey”, la voce di Tommy è autentica e reale, cantata dal cuore, profondamente dentro la narrazione. I momenti chitarristici ricordano Albert Collins e Freddie King, e questo vi dice tutto quello che c’è da conoscere di lui.

La sua è un’espressione artistica che viene dall’anima, non c’è nulla di confezionato ad arte, blues, soul e R’n’B fanno parte di lui, del suo stile di vita. Il nostro apre l’album con “Somewhere”, un invitante brano blues sul personaggio principale di quest’opera che sogna di chiedere un passaggio per sfuggire alla vita impegnativa in una fattoria. I riff di chitarra slide di Tommy si intrecciano intorno all’esperta armonica di Jimmy Hall, una conversazione davvero infuocata.

Tommy Castro dice dell’album: ‘È basato sul viaggio di un eroe classico, l’odissea della vita di un musicista’. È quasi come se, con la sua voce espressiva e grintosa, ti invitasse ad avvicinarti e ad ascoltare perché ha una bella storia da raccontare. E ascolterete perché ci sono pochi come lui che possono accendere la sei corde e la voce e attirare immediatamente l’attenzione del pubblico.

La title track è un rock blues bollente che cavalca un groove funky con la chitarra rovente, quasi dovesse cucinare una braciola, e la voce potente. ‘Una volta che ha sentito quella chitarra, lo ha scosso a terra’. E qui l’amore del giovane per il blues lo lancia nella ricerca di una carriera musicale professionale che riesce, solo per schiantarsi e bruciare nell’oscurità di incontri romantici senza amore, indulgenze con droghe e alcol e un seguito oscuro. La rinascita arriva quando tocca il fondo e realizza gli errori dei suoi modi e torna a casa con un rinnovato senso di ciò che è veramente importante nella vita.

Un pezzo blues boogie gospel, “Child Don’t Go” ha Terri Odabi che condivide i riflettori vocali con Castro. Che voce. Mike Emerson vi stende al pianoforte insieme a Tommy che mostra un bel tocco alla sei corde. Un altro momento straordinario è “Hustle”, una canzoncina intrisa di funky, infusa di fiati che deve semplicemente essere ascoltata ad alto volume. I fiati di Keith Crossan sono una gioia assoluta: puliti, presenti e incisivi. Il leader ha un senso con il ritmo, e introduce questa melodia blues ritmica vecchia scuola da un luogo di vera fiducia, completamente a suo agio in questo genere.

L’album si sposta su un’atmosfera più pesante con canzoni sulle tentazioni e le sfide di un musicista professionista on the road. “Blues Prisoner” è un lento blues sul sentirsi intrappolati in una vita che si è creata da sé. È un numero commovente con Tommy nella sua voce più piena di sentimento, organico e sincero. Il pianoforte di Kevin McKendree è bellissimo, un maestro sulle tastiere. Dopo aver preso un colpo di fortuna e aver guadagnato terreno nell’industria musicale, la storia del giovane bluesman continua mentre inciampa e cade in “Women, Drugs and Alcohol”, un blues rock sulla dipendenza. I testi sono autentici e parlano di verità dolorose. La chitarra croccante di Castro si aggiunge alla grinta della storia.

“Bring It On Back” è il risveglio tra le macerie per il giovane bluesman, vestito di un vivace numero blues rock con un tocco di Led Zeppelin dagli accattivanti ganci della chitarra. La lamentosa slide del nostro alimenta la sua voce mentre canta sul trovare la via per tornare al proprio spirito. ‘Quello che stai cercando, l’hai già ottenuto’.

“A Bluesman Came To Town” torna all’inizio con “Somewhere (Reprise)”, un brano blues acustico e radicato sul ritorno a una vita più semplice e gratificante con una rinnovata attenzione alla gioia del presente. La traccia si rifà al primo Delta blues con la acustica slide. Una delizia. Niente di nuovo, musica già sentita, ma, a fare la differenza, una bella storia e cuore ed anima in quantitativi industriali!!!


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