TINDERSTICKS – ‘Past Imperfect: The Best Of Tinderrsticks ’92-21’ cover albumUscito il 25 marzo via City Slang, “Past Imperfect” è una raccolta dei Tindersticks in occasione del loro trentesimo anno di attività. La compilation, che arriva ad un anno dall’ultima fatica in studio di Staples e soci – “Distractions” (2021) – raccoglie diciannove brani dai tredici dischi della band di Nottingham, più un inedito accompagnato da un video girato e ideato proprio da Stuart Staples. Il brano, dal titolo “Both Sides of The Blade” è stato scritto per un film di Claire Denis in uscita quest’anno: “Avec amour et acharnament” proprio come nel 1996 accadeva con un’altra canzone del gruppo – “Tiny Tears” – per la pellicola “Nénette et Boni”. Anche questo secondo brano è presente nella compilation.

Il disco si articola in due ‘metà’, come fossero quattro facciate, leggiamo dalla nota stampa. I brani sono compilati dunque in ordine cronologico: il periodo ’92–’96 (“City Sickness”, “Her (‘92)”, “Tiny Tears”, “Travelling Light” (con Carla Torgerson), “My Sister”) e quello ’97–’03 (“Rented Rooms”, “Can We Start Again?”, “Dying Slowly”, “Sometimes it Hurts” (con Lhasa de Sela), “My Oblivion”) vedono la formazione originale con Al Macaulay, Mark Colwill, e Dickon Hinchliffe. Il periodo ’08–’14 (“Harmony Around My Table”, “Show Me Everything”, “This Fire of Autumn”, “Medicine”, “What Are You Fighting For?”) e ’16–’21 (“How He Entered, Were We Once Lovers?”, “Willow (New)”, “Pinky in the Daylight”, “Both sides of the blade”) sono invece suonati dalla formazione attuale che, insieme a Stuart. A. Staples, Neil Fraser e David Boulter (nucleo presente fin dalle origini), vede Earl Harvin e Dan McKinn.

Per molti versi, i Tindersticks sono stati a lungo una band fuori dal tempo, ignari di qualsiasi tendenza prevalente. Sono emersi mentre il Grunge e il Britpop stavano distruggendo le piste da ballo degli studenti e i DJ non avevano ancora raggiunto lo status di superstar, ma la cultura dei club era in ascesa.

La loro malinconia meravigliosamente realizzata, estremamente orchestrale e lussureggiante, apparteneva ad un’era di scarpe lucide e abiti schiumosi, romanticismo furtivo e una Gran Bretagna che desiderava il glamour disinvolto delle sue controparti d’oltremare. Il canto unico, leggermente acuto, ma sexy, di Stuart era come qualcosa che David Lynch avrebbe probabilmente incluso in una colonna sonora, dato che sono successe cose terribili alle donne di provincia. In effetti, una volta hanno registrato con Isabella Rosellini, ma per fortuna questo è stato omesso … non il loro momento migliore.

Dalle prime canzoni come “City Sickness”, “Her” e “Traveling Light”, allo splendido duetto con Carla Torgerson dei Walkabouts, la tristezza intrisa di archi è diventata solo più oscura e inquietante. Lo dimostra il loro lavoro per la colonna sonora di Claire Denis, uno dei registi francesi più esistenziali. “Nénette et Boni” non è il posto dove andare a divertirsi.

Eppure, resistono. I musicisti vanno e vengono, ma come dimostra questa compilation, il lounge pop macchiato di lacrime e il pop da camera, come abiti e abiti vintage, saranno sempre senza tempo.

Il singolo più recente “Both Sides Of The Blade” potrebbe persino superare Nick Cave nella posta in gioco edonistica delle ballate di miseria. Il che non è un male, sicuramente, se ti piace la tua musica cupa e ricca come un bicchiere di Claret!!!


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