THEON CROSS – ‘Intra-I’ cover albumMembro dei Sons of Kemet del sassofonista tenore Shabaka Hutchings dal 2015, il suonatore di tuba Theon Cross ha pubblicato il suo primo album completo, “Fyah” (Gearbox), nel 2019. La maggior parte di esso è stato eseguito da un trio composto da Cross, il sassofonista tenore Nubya Garcia e il batterista Moses Boyd, arricchito su due tracce da altri luminari della scena jazz alternativa londinese.

“Fyah” è stato uno degli album più freschi e divertenti usciti da Londra nel 2019. Il secondo LP di Theon, “Intra-I”, che più o meno si traduce come ‘inner self’ nell’inglese della regina, a sua volta, è destinato ad incontrare i favori della critica e del pubblico. Ci vuole un altro tuffo profondo nel gumbo stilistico che è il nuovo jazz londinese. Se il risultato sia jazz o qualcosa di adiacente ad esso è un dibattito aperto. Lo stesso Cross la chiama ‘Afro Diaspora Music’. Comunque lo si definisca, è, in effetti, jazz filtrato attraverso la cultura del sound system.

Il gruppo principale, che suona in questa nuova fatica, è persino più ristretto di quello dell’esordio, solo un duo formato dal nostro e dal batterista sciamanico Emre Ramazanoglu, già molto amato ed apprezzato per il suo lavoro con il feroce trio semi-libero Ill Considered. Artisti di ‘spoken word’ vengono aggiunti su cinque delle dieci tracce, facendo girare rap consapevole e poesia, e la traccia di chiusura, “Universal Alignment”, presenta il suonatore di tuba Oren Marshall, predecessore di Theon in Sons Of Kemet.

Nonostante sia composto, principalmente, da un duo, il suono dell’album è ampio. In parte questo è dovuto alla scala della tuba di Cross, con i suoi ritmi bassi, i droni e i multifonici e il melodismo di fascia alta facilitato elettronicamente. In parte è dovuto alla batteria di Ramazanoglu e al suo ruolo aggiuntivo come produttore (tra gli artisti mega-venditori che hanno beneficiato delle capacità ingegneristiche e di post-produzione ci sono Noel Gallagher, Paloma Faith, Richard Ashcroft, Lily Allen, Spiritualized e Kylie Minogue).

In questo disco si combinano il basso risonante del suo strumento con melodie caraibiche, ritmi hip-hop e rap potente. “Intra-I” è musica elettronica energizzante e attentamente orchestrata che ha ereditato tutti i geni dominanti di drum and bass, dub e club, e quei geni vanno di pari passo con le registrazioni sul campo, l’afrobeat e il jazz moderno.

Aprendo con una potente chiamata alle armi, “Intro” si rivolge a coloro che sono catturati nelle reti del capitalismo e chiede loro di restare in bilico di fronte a un nuovo giorno e di non essere abbattuti. Quello che segue è un lavoro che esplora l’identità e il viaggio alla scoperta di sé. Shumba Maasi, Afronaut Zu, Ahnanse e Consensus fungono da portavoce della narrativa riflessiva di Theon. “Roots” inizia la meditazione della Croce. Saturo di bassi soddisfacenti, Maasi parla di assumere la pura proprietà su te stesso. Melodie fantasticamente esuberanti fungono da gioiosa introduzione ai versi di Ahnanse e Zu che descrivono il bene e il male della ricerca di sé stessi.

Passando dall’elettronica pesante alle percussioni mirate, “Trust the Journey” include registrazioni sul campo, riportando il disco con i piedi per terra. Groove afrobeat e di ispirazione soca ringhiano mentre una melodia inquietante cattura la curiosità e l’incertezza di andare avanti. Un crescendo estatico aggiunge un tono di trionfo; non di finalità, ma di accettazione. Questa connessione con il primordiale finisce il disco, Cross e Oren Marshall che combinano le forze della tuba per creare un muro melodico di suono sconvolgente.

“Intra-I” cuoce a fuoco vivo praticamente tutto il percorso, con l’eccezione del toccante “Watching Over (Bless Up Dad)”, tributo solista del nostro a suo padre, scomparso inaspettatamente nel 2020, quando era ancora sulla cinquantina. Cross attinge all’imprevedibilità della vita, con ogni traccia unica che si sposta musicalmente dalla precedente, ma sono tutte parte di una sola narrativa che scorre. Inciampando in “Intra-I”, il jazz non sarebbe entrato nella vostra lista di aggettivi per l’assegnazione del genere. Theon Cross va oltre i preconcetti offrendone una che è veramente personale e intricata!!


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