THE REDS PINKS AND PURPLES: “Uncommon Weather” cover albumThe Reds, Pinks and Purples, progetto solista del musicista Glenn Donaldson, tra le più rappresentative realtà indie rock contemporanee influenzate da wave, post punk e shoegaze, pubblica il nuovo album “Uncommon Weather” per Tough Love Records. Il disco è il ritratto sfuggente di San Francisco in un momento di grandi cambiamenti, ma anche l’autoritratto di un cantautore che ci ha donato una nuova e preziosa collezione di canzoni indie-pop dal suono senza tempo.

Glenn è un musicista di grande talento influenzato dal sound degli eighties della Sarah Records e di artisti come Even As We Speak, The Field Mice, Blue Boy, The Clientele e i primi Belle & Sebastian, ma senza dimenticare la lezione di Television Personalities, Paul Weller e Robert Smith.

Questo ultimo lavoro è il terzo album dei The Reds, Pinks and Purples, seguito dell’ottimo riscontro di pubblico e critica di “You Might Be Happy Someday” uscito a ottobre per la newyorkese Slumberland e ripubblicato da Tough Love Records. Il disco è stato prodotto, registrato e suonato nella sua quasi totalità da Glenn stesso, impegnato a dare all’opera quell’affascinante tocco tipico dei classici del pop.

Autoregistrata e perlopiù autoprodotta, la musica di “Uncommon Weather” è costantemente basata sull’influenza di Dan Treacy dei Television Personalities, le cui incursioni nelle drum-machine, nell’eco e nel riverbero all’inizio degli anni ’90 sono un importante punto di riferimento.

La malinconia e una certa uggiosità dominano l’LP composto da tredici canzoni in cui il nostro spiega un po’ di sé e un po’ si lascia ispirare dalla sua città, San Francisco. Ci si muove senza vette artistiche impressionanti e il tutto viene presentato con uno stile senza tante varabili. Domina una circolarità jingle-jangle sorretta da ritmiche agili e rapide, le tastiere si pongono sullo sfondo a fare da tappeto ai momenti più riflessivi oppure dettano qualche scarna melodia.

Il suono è spesso mascherato e riverberato perfetto per quel ‘blue mood’ che permea l’album, solo a tratti diretto verso una psichedelia trascinante a cui si aggiungono speziature orchestrali. La perfetta descrizione di una quotidianità ordinaria che l’abilità della scrittura riesce a trasformare in splendide magie pop.

Per tutti coloro che posseggono un’anima sensibile e a cui piace farsi avvolgere dalla malinconia, ma che non vogliono essere senza speranze, questo è il disco perfetto, grazie anche al calore che le radici californiane dell’autore riescono a trasmettere!!!


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