THE MIGHTY LEMON DROPS – ‘Inside Out: 1985-1990’ cover albumForse una o due volte nella tua vita una band arriverà e pubblicherà una traccia che ti lascerà davvero a bocca aperta. Potrebbe vivere con te per un periodo, ripetendosi per alcuni mesi; oppure può avere un tale impatto da influenzare i tuoi gusti musicali per gli anni a venire.

La prima volta che ho ascoltato i 12 pollici originali di “Like An Angel” dei The Mighty Lemon Drops, mi ha messo su una strada diversa. Avevo 24 anni, ascoltavo il punk, il post-punk insieme ad artisti più contemporanei come Billy Bragg; The Smiths; The Style Council e New Order (questo solo per il lato britannico, anche perché sono sempre stato più oltreoceano come gusti), consapevole che questa non era ‘musica da grafico’, ma ignaro che ci fosse una ‘scena indie’ nella sua ascesa. L’ululato del feedback con la batteria e la chitarra che irrompeva mi ha fatto impazzire, volevo alzare il volume (cosa che ho fatto e faccio ancora oggi). Questi erano i giorni in cui le notizie sulla musica, come ho scoperto, si trovavano davvero solo leggendo le riviste musicali di settore.

Nel 1986 stavo setacciando le pagine per le notizie delle ultime uscite dei miei nuovi gruppi preferiti dal versante britannico, The Primitives, The Soup Dragons e ovviamente i Lemon Drops. Ovviamente “C86” si profilava grande quell’anno, la band seguì rapidamente il proprio contributo con il singolo “The Other Side Of You” e l’album “Happy Head”. Ascoltando “Inside Out: 1985-1990” nessuna di queste tracce ha perso la potenza con il caratteristico suono di Rickenbacker. Il debutto suona ancora fresco come 30 anni fa.

Erano ‘indie’, ma The Mighty Lemon Drops si è sempre distinto dal resto, un po’ difficile da classificare. Guidato dalla chitarra, probabilmente post-punk, forse neo-psichedelica, con paragoni a The Velvet Underground, Love e, all’epoca, Echo And the Bunnymen. La band era in tournée e sarebbe stato l’inizio del 1988 prima che il successivo disco, il più raffinato “World Without End”, sarebbe stato pubblicato (sebbene il doppio 7″/12″ Ep, “Out Of Hand” fungesse da gradito antipasto). Ha raggiunto il numero 34 nella classifica del Regno Unito (che era molto rispettabile) e il numero 1 nella classifica dei college degli Stati Uniti.

Mentre la formazione continuava a girare, il loro sound continuava ad evolversi, con arrangiamenti vocali ben realizzati e una musicalità sempre più sofisticata, ma, soprattutto, melodie immediatamente memorabili. Il gruppo desiderava scrollarsi di dosso l’etichetta ‘doom and gloom’ e così intitolò il lavoro del 1989, “Laughter”. Non suonavo questo LP da molto tempo. Quando è uscito stavo ascoltando tutto di Madchester, con il famigerato Stone Roses/Happy Mondays, Top Of the Pops che mancava solo un paio di mesi. Rivisitandolo di nuovo ora, con una sezione di fiati al suo posto è una specie di gemma nascosta.

Per me, i punti salienti della retrospettiva di cinque dischi sono i demo, le sessioni e le tracce live; molti inediti. Le registrazioni sono suddivise tra il 1985-1986 e il 1987-1989. Tra i picchi ci sono le prime registrazioni demo; prime esibizioni dal vivo; una sessione per Manchester Piccadilly Radio nel 1987 che David Newton trovò solo quando aiutò Cherry Red a compilare questa versione e un’infarinatura di cover.

Mentre nel corso degli anni ci sono state un paio di ristampe dall’archivio di Mighty Lemon Drops, questa è la raccolta definitiva delle uscite essenziali della band e un must per i fan dell’indie o della musica in generale!!!


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