Scritto e registrato in soli quattro giorni, il terzo full-lenght del jazz power trio del Regno Unito è una supernova sonora che si espande in più direzioni contemporaneamente.
“Hyper -Dimensional Expansion Beam” vede il trio londinese creare un panorama musicale tanto cerebrale quanto fisicamente avvincente. Pur contenendo elementi di jazz in tutto, questa versione si appoggia ulteriormente a temi dancehall pesanti, fornendo paesaggi sonori ipnotici ed elettronici su cui ballare mantenendoti stimolato intellettualmente.
In queste 11 tracce, il trio nominato al Mercury Prize – il mago del sintetizzatore e produttore Dan ‘Danalogue’ Leavers, il batterista-produttore Max ‘Betamax’ Hallett e il sassofonista/riffologist spirituale Shabaka Hutchings – brucia brillantemente, facendo da colonna sonora alla nostra epoca di cambiamento nei modi in cui i loro contemporanei semplicemente non ci stanno provando. Afferrandoti per la testa con il loro suono implacabile e focoso, fondono punk rock viscerale, esplosioni jazz interstellari, viaggi psichedelici e trance da pista in un suono inebriante che rifiuta di scendere a compromessi. Non male per un disco che è stato scritto e registrato in soli quattro giorni.
Brani come “Pyramids” – che viene intriso di strati di synth-syncopation controllata, con l’iconico minimalismo di Shabaka che pulsa in avanti – e “Atomic Wave Dance” sono pezzi freddi come la pietra, realizzati per un nightclub su una stazione spaziale.
“Lucid Dreamer”, d’altra parte, è una meditazione guidata vulnerabile ed emotiva guidata dal sintetizzatore Ensoniq di Danalogue che evoca misteriosamente le voci del coro umanoide attraverso la tecnologia. Questo rilascio ha la forza implacabile, motrice e focosa per cui i Comet sono famosi, ma crea uno spazio in cui possono esistere idee sul futuro – distopico o pieno di speranza – tecnologia, intelligenza artificiale, significati nascosti e trasformazioni trascendentali.
“Hyper-Dimensional Expansion Beam” segue il loro debutto nel 2016, “Channel The Spirits” e “Trust In The Life Force of the Deep Mystery” del 2019, che ha raccolto elogi in lungo e in largo, così come l’EP successivo “The Afterlife”.
I puristi si asterranno dall’ascolto, questo è certo, ma coloro che amano viaggiare in musica, che se ne infischiano delle distinzioni di genere, troveranno qui carburante sufficiente per iniziare un trip vertiginoso!!!
No responses yet