THE 1975 – ‘Being Funny In A Foreign Language’ cover albumÈ giusto dire che i The 1975 sono uno dei gruppi più divisivi della musica; gli amanti amano davvero; gli haters odiano allo stesso livello. Dal 2012 il quartetto, formatosi durante gli anni della scuola di formazione, ha pubblicato alcune delle musiche più emozionanti, innovative e audaci. Confondendo i confini tra ogni genere esistente, The 1975 ha immerso le dita dei piedi in una miriade di suoni, con l’ultimo LP “Notes On A Conditional Form” che tocca garage, ambient, country e, naturalmente, pop (tra le altre cose). Questo tanto atteso quinto disco della band si presenta sotto forma di “Being Funny In A Foreign Language”, un titolo ovviamente pretenzioso ma, ehi, cosa ti aspettavi.

In passato i nostri sono stati un gruppo affiatato in termini di collaboratori, ma questa volta la formazione ha unito le forze con il collaboratore seriale e peso massimo del pop Jack Antonoff, noto per le proprie collaborazioni con Taylor Swift, Lorde e Lana Del Rey, tra gli altri, e la sua band Bleachers. La produzione di Antonoff è spesso radicata nella nostalgia che è evidente in gran parte del rilascio. Il singolo “Happiness” è un classico bop loro, un inno da dancefloor degli anni ’80, costruito con chitarre grintose intrecciate, ritmi dance e sintetizzatori fluidi. Il frontman Matty Healy mostra ancora una volta il proprio talento per un gancio su questo taglio, poi i versi trasudano con il suo fascino polarizzante e la sua spavalderia. Anche Adam Hann domina il pezzo con alcuni splendidi lavori di chitarra, ricordando i momenti del loro secondo LP, “I Like it When You Sleep, for You Are So Beautiful yet so Unaware of it”.

Healy ha fatto conoscere il proprio amore per gli LCD Soundsystem in passato e il brano di apertura, “The 1975”, si discosta dal motivo del ‘suono morbido’ e dà la loro prima, vera traccia di apertura, con una base molto ‘All My Friends’-esque pianoforte. La voce di Matt fin dall’inizio suona più forte, più nitida e più pulita che mai, con un timbro maturo che non ha davvero brillato nelle versioni precedenti. “Looking For Somebody To Love” inizia con un sintetizzatore balbettante e un ritmo serrato per gentile concessione di George Daniel e Ross MacDonald. Le trame ambientali sono sepolte dietro, con colpi di percussione e fischi occasionali che rafforzano la produzione. “Being Funny In A Foreign Language” si conclude con un classico momento ballato della band, sotto forma di “When We Are Together”, una proposta di produzione lucida, ma rilassante, per chiudere il loro quinto lavoro. “Human Too” è un punto culminante qui: una traccia per pianoforte quasi lo-fi, carica di polverosa produzione elettronica.

Dopo la sensazione tentacolare, mixtape e mutaforma di “Notes On A Conditional Form”, è confortante vedere The 1975 creare un’esperienza coerente. Questo sforzo è un’espansione di ogni suono con cui il gruppo si è dilettato in passato, ma lo offre in un pacchetto conciso e a tenuta stagna, ricco di un perfetto equilibrio di successi da dancefloor e momenti malinconici. L’influenza della produzione di Antonoff è evidente, soprattutto per i fan di Bleachers, ma il suo contributo ha chiaramente aiutato a guidare i nostri in una direzione più raffinata. “Being Funny In A Foreign Language”, come la maggior parte dei loro progetti, ha qualcosa per tutti, ma questa volta rimane su una corsia – e questo è per il meglio!!!


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