TERRY RILEY – ‘Organun For Stefano’ cover album‘Fui invitato ad una galleria d’arte di Los Angeles per assistere ad un recital di Stefano per contrabbasso solo. Arrivai tardi e il concerto era cominciato, stavo attraversando una serie di sale in cemento armato per raggiungere lo spazio in cui aveva luogo l’esibizione. Sentivo da lontano il suono di corni, tromboni, archi e ottoni che si miscelavano tutti in un bellissimo ensemble modale, e, lì per lì, pensai che Stefano stesse suonando con un gruppo da camera. Fui colto di sorpresa quando entrai nella galleria e lo trovai che suonava completamente solo con il suo contrabbasso…’ queste le parole ricche di stima rilasciate da Riley su Stefano Scodanibbio, che denotano una grande ammirazione per il contrabbassista

“Organum for Stefano”, il terzo lavoro che I Dischi di Angelica dedica all’opera di Terry Riley , rappresenta un significativo esempio di ‘chiusura del cerchio’: infatti, nel 1997 l’AngelicA Festival organizzò un concerto a Bologna per Riley e Stefano Scodanibbio – era il loro primo tour insieme e l’inizio di una collaborazione che sarebbe durata per anni, promuovendo il loro primo album, “Lazy Afternoon Among the Crocodiles”, registrato nello studio Shri Moonshine a casa di Terry tra il 1994 e il 1995. Dopo il suo magnifico assolo di pianoforte nell’edizione 2000, AngelicA ha invitato il nostro nel 2013 a dedicargli uno speciale ritratto-tributo, presentando la sua musica in una serie di concerti tenuti in tre diverse città (Bologna, Modena e Lugo), con diverse formazioni: The 3 Generations Trio (con Tracy Silverman e Gyan Riley ); l’ ARTEquartetto di sassofoni dalla Svizzera; e infatti un concerto, commissionato in prima mondiale, dedicato a Stefano Scodanibbio scomparso l’anno prima, nel gennaio 2012. La sede prescelta per il concerto è stata la Basilica di Santa Maria dei Servi, per questo Riley ha deciso di utilizzare i suoi storici Tamburini opus 544 organo a canne per il concerto in omaggio alla memoria di Stefano. L’organo è stato costruito nel 1968 su progetto di Luigi Ferdinando Tagliavini, con un totale di circa 5000 canne suddivise in 60 registri.

Come spiega lo stesso Riley nelle note al cd: ‘Sono arrivato a Bologna senza la minima idea di cosa avrei suonato, ma con la volontà che questo concerto riflettesse il nostro profondo rapporto, la nostra amicizia e le nostre avventure musicali. Prima del concerto ho avuto alcuni giorni per provare e comporre idee all’antico organo. Sono stati per me momenti magici per assorbire la risonanza della storia della Basilica e del suo organo mentre componevo. Stefano ed io avevamo una lunga storia di tour e concerti assieme, e una delle caratteristiche dei nostri concerti era sempre stato l’arrangiamento di un raga per contrabbasso, voce e tambura. Stefano, anche se non aveva una formazione in musica classica indiana, aveva un orecchio sbalorditivo nella scelta dell’intonazione e dei ritmi giusti per accompagnare le mie interpretazioni vocali tradizionali. Due dei suoi raga preferiti erano “Malkauns” e “Bageshri”, notturni, profondamente emotivi, perfetti per i suoni profondi che emanavano le corde del suo contrabbasso. Il concerto fu completamente improvvisato, introducendo le melodie dei due raga di cui sopra, sia vocalmente che nei passaggi armonizzati all’organo di una forma intuitivamente strutturata. L’ultima parte è un’improvvisazione su passaggi della mia composizione “Simply M…”, un pezzo che suonavo spesso per Stefano’. Ne risultò un concerto particolarmente prezioso – l’unica documentazione discografica ufficiale di Riley all’organo a canne -, che spazia tra minimalismo, musica indiana, grandi costruzioni architettoniche bachiane, finanche echi progressive – in un flusso caleidoscopico di idee che in maniera spontanea, ma al tempo stesso con grande lucidità di disegno, ripercorre momenti topici e richiami alle rispettive identità musicali e alle esperienze vissute in comune tra i due grandi musicisti. “Organum for Stefano” è il numero 50 dell’etichetta i Dischi di Angelica, che nel 2022 compie 30 anni di attività.

Emana un fascino difficile da descrivere, per cui il mio consiglio e quello di procurarvi una copia del disco, sedervi davanti allo stereo e ascoltare. Ne uscirete arricchiti!!!


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