Il boss di Grime Tapes, il ragazzo Slackk, esegue un’opera definitiva e intrisa di melodia con “Nice One”, abbracciando grime, rap, synth-funk, futurismo boogie lento/veloce e mutazioni amapiano proprio per i fan di Rat Heart, Nammy Wams, Jamal Moss, Fatima Al Qadiri.
L’artista da Liverpool a Londra arriva a “Nice One” un decennio dopo che le sue prime produzioni per Numbers e UTTU lo hanno inquadrato come il più acuto mutatore della musica dance del Regno Unito, schiacciando le proprie profonde radici nel grime con UKF e boogie in un modo che ha contribuito a tracciare la strada per un decennio in cui ha co-fondato e diretto la serata londinese Boxed, incubatore della seconda/terza ondata di grime.
L’album trova la sua coerenza stilistica soprattutto a livello melodico, con quella dominante sinogrime che si estende fino ad avvolgere pressoché ogni traccia, a prescindere da ritmiche e bpm, infondendo un mood più arioso e soleggiato rispetto alle atmosfere più notturne e tenebrose che siamo soliti aspettarci dal grime.
Non solo grime e 140 bpm, dunque, ma un excursus nelle pieghe di un continuum personale tracciato fra la sua ormai inconfondibile declinazione di sinogrime dall’aura solenne e misteriosa (“Float Glass”, “Chinatown II”, “Eight Bars”), groove afrocaraibici tra dancehall e amapiano (“Quick Drum One”, “MF Mirage”, “MF X”) e retrofuturismi synth-funk (“Drive Thru”, “Triennale”, “Retroactive”), il tutto condito da incursioni in territori ora breakbeat (“Tech Void”), ora footwork (“Irrealidad”), ora house (“Firm & The Biz”).
Se già in anni recenti il nostro si era avvicinato a sonorità più morbide con mixtape e side project dal piglio funk, garage e r&b (sull’onda lunga della scia r&g dalla label bristoliana Ghost Phone), “Nice One” è efficace nel trovare una quadra fra le sue radici ben salde nel grime e la ventata d’aria fresca portata nel panorama dance, soprattutto UK, dall’andamento più lento e sensuale dell’amapiano.
Niente da dire, questo è uno vero!!!
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