I Porridge Radio sembravano pronti per il dominio del mondo indie con l’uscita del loro fantastico secondo album, “Every Bad”, ma poi il coronavirus ha davvero tolto il vento e lo slancio dalle loro vele. Forse questo sarà l’anno, però, e sembra che abbiano anche messo gli occhi oltre il semplice indie. ‘Continuavo a dire che volevo che tutto fosse epico, da stadio, come i Coldplay’, si confessa la cantante e cantautrice Dana Margolin.
La band britannica ha condiviso tre ottimi singoli prima della pubblicazione dell’LP, “Back to the Radio” e “The Rip2, per concludere con “End of Last Year”, insieme a un video animato per il brano creato da Maura Sappilo.
Il lirismo ponderato e sincero della frontman guida “End of Last Year”, mentre si racconta attraverso quello che sembra il lento e doloroso crollo di una relazione a cui tiene. ‘Quello che mi prendi / non lo rivoglio mai indietro / non voglio tornare indietro’, canta sopra il fragore crescente dei piatti e la calda malinconia dei fiati che sostituiscono le tastiere che risuonano sopra il l’intro della canzone, segnalando che la situazione crollerà su sé stessa prima piuttosto che dopo.
Sebbene sembri e suoni più gentile degli altri due singoli, lasciandosi srotolare dolcemente piuttosto che irrompere dentro e chiedere ciò che gli è dovuto, la traccia presenta alcune delle immagini più devastanti che abbiamo mai sentito dalla band: ‘Tagliami le scarpe invece di togliermele / Tagliami le mani perché mi prudono così tanto / Parla con me stesso perché sta diventando così male / Lo sai? / Rompi tutto ciò che tocchi’.
I Porridge Radio creano, prendendo quello che avrebbe potuto essere il sussurro di un brano in mani diverse e facendolo esplodere fino a trasformarlo in un’eruzione che potrebbe scuotere il terreno con quanto significano.
Una lunga introduzione di feedback inaugura la raccolta, rassicurandoci che nulla è andato perso, in termini di intensità, in questi due lunghi e sofferti anni. Soprattutto ci rassicurano le prestazioni vocali di Dana, intense come al solito. “Back To the Radio” ha tutto per candidarsi come uno dei loro pezzi migliori, un valzer mid-tempo caratterizzato da ampi accordi di chitarra, che cresce pian piano in maniera tumultuosa e tormentata, cantando di smarrimento che solo quando urlato raggiunge il rasserenamento e la purificazione.
Il lavoro è tanto migliore quanto più il modo di scrivere dei nostri accompagna toni sempre diversi. Che sia una traccia acustica e dalla melodia primordiale (“Trying”), oppure un pezzo dall’atmosfera imbevuta di eighties (“The Rip”) e ancora una ballata per piano lo-fi e dissonanze elettriche (“I Hope She’s OK 2”).
Una confusione colma di enigmi che ci rende euforici!!!
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