PICASTRO: “Exit”

Liz Hysen, Nick Storring, Matthew Ramalo e Germaine Liu tornano a nome Picastro con questo “Exit”, uscito il 29 novembre in Europa (il disco in realtà è stato pubblicato in America il 14 giugno 2019). All’album, avvincente sintesi di indie, pop, avant e post-rock, hanno collaborato tra gli altri anche Jamie Stewart (Xiu Xiu), Tony Dekker (Great Lake Swimmers), Adrian Crowley e Caleb Milkerin (Big Blood).
I Picastro sono un combo canadese che ha sviluppato la propria musica in bilico tra canzone, ricerca e atmosfera. Erano da cinque anni che non si facevano sentire e dopo attento ascolto si può affermare che qualcosa è cambiato nella struttura della band. Se fino a ieri la voce femminile di Liz aveva marchiato le composizioni dei Picastro ora viene accompagnata se non sostituita da vocalità maschili.
Se Tony Dekker adotta uno stile che richiama la nostra per “Mirror Age”, non è lo stesso per Adrian Crowley nel brano “From come the speak” il cui sinistro gemito trasuda terrore gotico. Anche Jamie Stewart marchia a fuoco, con la propria personalità “Blue neck”, che inizia acustico per poi confluire in un klezmer cosmico.
I tre pezzi appena citati definiscono la cifra stilistica dell’album, che si muove tra un folk minimale e un post-rock sperimentale. A conferire un aspetta spettrale al lavoro concorre anche la cover dei Sonic Youth “She’s is in a bad mood” con il piano al posto delle chitarre e la parte vocale, in origine di Thurston Moore, che viene affidata ad Alexandra MacKenzie per un risultato che profuma tanto di blues apocalittico.
L’instabilità dell’opera viene marchiata dalla conclusiva “This be my fortune”, in cui Hysen si allea con Chris Cummings, l’autore art-pop che si fa chiamare Marker Starling (fka Mantler), per un brano che si qualifica come un duetto romantico che concilia la poetica dell’abbandono.
I Picastro continuano a donarci dischi che richiedono attenzione e che in cambio concedono una musica che si affranca dagli stereotipi!!!