OHMME: “Fantasize Your Ghost” cover albumSono stati anni impegnati gli ultimi due per le Ohmme, mesi di tour e paesi visti di sfuggita dal finestrino prima di suonare. Un periodo concitato ed eccitante che ha influenzato e plasmato questo secondo disco, registrato tra New York e il Wisconsin con l’aiuto del batterista Matt Carroll.

Sima Cunningham e Macie Stewart avevano già dimostrato passione per le chitarre nel precedente “Parts”, questa tendenza continua anche nel nuovo lavoro, anzi ne esce rinforzata, direi amplificata. Nella musica, è stato a lungo detto, che la cosa più difficile è non arrivare in cima, ma rimanerci. La quantità di sforzo necessaria per mantenere la traiettoria, lo slancio, l’elevazione e qualsiasi numero di sinonimie di una band è, beh, più difficile che essere individuati e pubblicare un album per la prima volta. Con un secondo disco c’è molta più attenzione che con il primo. Soprattutto se l’esordio è stato universalmente lodato. Questa è la situazione in cui si trovano Sima e Macie, AKA Ohmme. Il loro album di debutto “Parts” era una meraviglia artistica improvvisata. Ti ha fatto sedere e prenderne atto, senza affogarti nel feedback.

La nuova raccolta non è una riproposizione pari pari del debutto, ma un’opera molto più elegante, piena di graziosi picchi e sottili pendenze. Nei due anni trascorsi tra i due lavori, la band ha fatto molti tour. Affinare il loro suono e la loro dinamica. Hanno anche avuto l’opportunità di esibirsi davanti a folle che non avevano familiarità con loro durante il tour con Wilco, Iron & Wine e Twin Peaks.

La traccia di apertura “Flood Your Gut” si apre con un orecchiabile riff di chitarra. Immediatamente attira l’attenzione. Il ritornello orecchiabile mette in mostra le loro armonie che non sarebbero fuori luogo in un album degli Sparks. Ci viene detto che questa non sarà un’esperienza passiva. Bisognerà prestare attenzione altrimenti verremmo a perdere interessanti dettagli. “Selling Candy” è la traccia più propulsiva dell’album.

Dal punto di vista lirico il disco è pieno del loro fascino esistenziale. ‘Sei il prodotto di un caso’ cantano in “Ghost”. Seguito a breve da ‘Mente analitica antisettica. Con i tuoi stivali con la punta d’acciaio e gli stivali allineati’ e ‘Avevi un’idea di continuare ad ammazzare il tempo. Ma l’orologio è un rottame e tu sei già morto’. Nelle mani di un altro queste sarebbero quasi ridicole, ma qui vengono giocate come una battuta.

“Sturgeon Moon” è la traccia più astratta della raccolta. Qui abbracciano pienamente la natura improvvisativa del loro debutto. C’è una chiamata e una risposta tra Cunningham e Stewart. Una suona qualcosa su uno strumento e l’altra cerca di copiarlo su un altro. Quindi una inizierà un nuovo motivo mentre l’altra continuerà con l’originale. In nessun momento la musica inizia a stridere. I loro assoli di chiamata e risposta funzionano per la canzone, mostrando piuttosto quanto siano competenti. Ci sono cenni a Sonic Youth, John Zorn, Ornette Coleman, Laurie Anderson e Pauline Oliveros senza mai sembrare un pastiche, un qualcosa di improbabile. In “Fantasize Your Ghost” Cunningham e Stewart non hanno mai lasciato che la loro voce superasse il livello di conversazione per ottenere il loro punto di vista. È come la citazione di Jake Roberts: ‘Se un uomo ha abbastanza potere, può parlare a bassa voce e tutti ascolteranno’.

Siamo al cospetto di un lavoro essenziale in cui viene a galla l’abilità delle due a suonare. Rimuovendo tutto, rimuovendo la distorsione, ci ritroviamo con composizioni eleganti che non hanno bisogno di urlare o arrabbiarsi per ottenere il loro punto di vista!!!


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