ODEZENNE – ‘1200 Metres En Tout’ cover albumL’amore e il tempo sono i temi fondanti di “1200 Metres En Tout”: in questo quinto album, il trio Odezenne cerca di catturare l’intensità della vita, che a volte finisce troppo presto. Secondo il gruppo, il titolo si riferisce all’altitudine a cui ‘la vita vibra di grande passione’, l’esistenza poi è un susseguirsi di alti e bassi. Sempre con una poesia ispirata, Jacques e Alix scrivono testi intimi e ardenti a cuore aperto. La malinconia è onnipresente, evidenziata dai superbi strumentali di Mattia, tra sintetizzatori analogici in bilico e ritmi percussivi. Un disco lungo (16 titoli, 58 minuti), in cui troviamo tanti titoli già condivisi dal gruppo (“Caprice”, “Svengo”, “Palavas-les-Flots”).

È perché il lavoro riflette gli ultimi due anni della band, che sono stati intensi, a volte violenti. Alix ha subito la morte del padre nel 2020 e quella della sorella qualche mese fa, morta di cancro. Quest’ultima, ballerina e cantante, ha accompagnato l’Odezenne sin dai suoi esordi. Il gruppo le aveva reso omaggio con il titolo “Caprice” e la commovente clip di “Vu d’ici”. Sebbene scritta prima dell’annuncio della sua malattia, questa canzone ha assunto un nuovo significato due anni dopo. Il lutto e l’urgenza di vivere aleggiano sopra le composizioni di questa raccolta, rendendolo più complesso senza cadere nella tristezza o nella spudoratezza.

All’apertura dell’album, “Mr. Fétis” crea un’atmosfera eterea e annuncia l’argomento: l’amore, il tempo, il cielo, per finire in un assolo aereo di synth. Su “Candi”, la formazione canta dolcemente il bisogno di vivere e amare finché c’è tempo. Un atto di equilibrio tra oscurità e speranza, ma che non cade nel vuoto. Poesia sulla bellezza dell’innocenza, “Garnement” è un titolo commovente che alterna versi lenti e ritornelli decisi. Come altri pezzi già svelati, troviamo con piacere “Hardcore”, un ricordo del periodo di reclusione. Uscito nel 2020, il brano è diventato uno dei più apprezzati del gruppo (oltre 5 milioni di ascolti su Spotify). Un altro successo, “Palavas-les-Flots”, si conferma uno dei migliori di questo rilascio, catturando ottimisticamente l’essenza del titolo. In mezzo a queste esplosioni di emozione, il disco ha ancora qualche momento da lasciarsi andare, di scrittura spontanea (“Bitch”, “Regarde si c’est loin”, “Deux traits”). Anche se a volte meno riusciti, queste tracce portano leggerezza e ci ricordano l’amore dei nostri per il rap e il freestyle.

Se musicalmente Odezenne prosegue sullo slancio di “Au Baccara”, vera svolta per le produzioni della band, ci sono delle nuove proposte. Così le voci diventano più sperimentali in “Mamour” e il suo vocoder inizialmente destabilizzante (ma che colpisce al riascolto), e lo stile si calma su “San Pellegrino” e il suo irresistibile lato vintage: il flusso di Gainsbourg su uno strumentale degno di un film degli anni ’60, l’energia house di “Bitch” promette di essere piuttosto pazza anche in concerto! Il trio rimane unico nel panorama musicale francese e il loro know-how si affina pur rimanendo spontaneo e libero.

Odezenne colpisce ancora il cuore con questo superbo quinto lavoro. Alla ricerca dell’altitudine, cercano di catturare l’essenza della vita e imprigionare lo scorrere del tempo. Non siamo più sorpresi dal loro talento, se avete voglia di un viaggio possibile tra sonorità interessanti, loro fanno al caso vostro come pochi altri!!!


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