NYX NOTT – ‘Themes From’ cover albumInizialmente pensato per essere composto da ‘venti tracce di 90 secondi progettate come temi TV’, Moffat ha trovato il tutto ‘insoddisfacente’ e ‘ingannevole e sciocco’, cosa che sono sicuro che fosse. Divorziata dal suo scopo, una sigla è sventrata. Esiste in relazione a un’altra opera primaria. Se quella relazione viene interrotta, cosa resta? Secondo il racconto di Aidan, non molto. Tuttavia, come esercizio, quello di Moffat non era inutile, ed è chiaro dalla versione di “Themes From” che riusciamo effettivamente ad ascoltare – otto lunghe tracce completamente arricchite, ciascuna intitolata a un genere televisivo – che è completamente ingerito e ha digerito tutti i pezzi carnosi che danno ai temi televisivi il loro potere: la loro immediatezza, il loro dramma, i loro ganci per le orecchie uniti alla spinta narrativa.

Tuttavia, non è che Moffat fosse estraneo a nessuna di queste cose prima di “Themes From”. Il suo gruppo più noto, Arab Strap, ha fatto del dramma e della narrativa la loro merce di scambio per decenni, e non è nemmeno come se evitassero i ganci per le orecchie o l’immediatezza. A dire il vero, si possono facilmente tracciare parallelismi qua e là tra “As Days Get Dark” di Arab Strap o il recente lavoro di Moffat con James Graham di The Twilight Sad nei panni di Gentle Sinners, se è per questo. C’è una sorta di grandiosità noir travolgente e consapevole che tutti e tre i progetti condividono, e anche alcune pietre di paragone sonore. Il che è prevedibile, ovviamente, ma questo non vuol dire che uno possa essere facilmente scambiato per l’altro, assolutamente. Il nuovo rilascio non è né così deliziosamente lacrimoso né sordido come può essere Arab Strap, né opera nella sfera pop stravagante, ‘high-key’ e stravagante che Gentle Sinners tiene d’occhio. Inoltre, stranamente, atterra a miglia di distanza dai paesaggi sonori notturni, a volte stridenti e lenti, di “Aux Pieds De La Nuit”, la precedente uscita di Moffat come Nyx Nótt, che sembra cinematografica piuttosto che televisiva, e credetemi, c’è una differenza. Le tracce di “Aux Pieds” sono misteriose, si dispiegano lentamente, in formato lungo. Le composizioni d questa nuova uscita, beh, sono dirette, autonome, dritte al punto. Ti fanno sapere di cosa parlano in quegli importantissimi primi 90 secondi circa, nonostante il fatto che cambino, si evolvano e raggiungano l’apice per molto più tempo.

Ogni traccia sembra informata da un non-passato, un’idea della storia del suo genere, o forse la storia del genere ideale di Aidan, che si tratti di “Docudrama” o “Caper” o “Tearjerker”. In ogni caso, quando il nostro arriva su ciascuna di queste tracce e sul disco nel suo insieme, non è identificabile come colui che è.

A questo fuori dal tempo, a questa strana asincronicità – e al senso di unità del disco – si aggiunge l’uso artisticamente accorto di raccolte di campioni di film e TV professionali come tavolozza principale. È essenziale per l’estetica complessiva del rilascio e per il successo delle singole tracce. Non sono sicuro che “Tearjerker” funzionerebbe altrettanto bene senza gli archi in scatola o quel perfetto pianoforte sub-Twin Peaks. Il momento in cui entrano in gioco i breakbeat sembrerebbe molto più… normale. Che, per essere chiari, è qualcosa che questo LP non è.

Una semplice verità sui temi televisivi è che ognuno era uno stipendio. Anche i grandi, da veri artisti. E va bene. La maggior parte è stata scritta da persone di cui i fan della musica ‘normali’ non hanno mai sentito parlare. Artisti che cercano di guadagnarsi da vivere, lavoro dopo lavoro, probabilmente sperando in una pausa. Il che è abbastanza giusto, ma i temi migliori – il meglio del meglio – anche senza i loro programmi corrispondenti, sono pieni. Trascendono osando essere più di quanto il pubblico si aspetti pur continuando a soddisfare il loro compito. La cosa più impressionante dei temi strani e falsi di “Themes From” è che in qualche modo trasmettono quella sensazione, quell’impressione di aver intravisto ciò che un artista ha veramente da offrire all’interno di un lavoro così mercificato e confinato, quella di qualcuno che si libera. Tecnicamente parlando, dovrebbe essere impossibile, giusto? Non c’è nessuno spettacolo, nessun breve – davvero, questi non sono affatto temi. Questo è già qualcosa!!!


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